Ben O’CONNOR. 10 e lode. Oooooh Ben! Grande vittoria per questo bravissimo 24enne australiano che coglie il quarto successo in carriera, il primo in un Grande Giro. Dopo essere stato in fuga ieri (205 km) per tutto il giorno e aver visto sfumare il successo proprio nel finale quando lo sloveno Trantik gli è scattato in faccia lasciandolo lì senza fiato e con la gioia strozzata in gola, oggi si è preso una sontuosa rivincita. Dopo aver lavorato tantissimo per Pozzovivo, si regala una gioia tutta sua, ma anche per la squadra, quella NTT che sembra prossima a chiudere i battenti ma che forse Douglas Ryder's potrebbe salvare in extremis. Una cosa è certa: questa sera si fa festa. Questa vittoria può essere utile alla causa. Ooooh Ben, speriamo ben.
Hermann PERNSTEINER. 8. Il 30enne corridore austriaco del Bahrain prende il suo bell’impianto di risalita e recupera posizioni su posizioni. Questa sera è 11° a 5’07” dalla maglia rosa, ha superato Fuglsang. Se domani riuscisse a prendere un altro ski-lift…
Thomas DE GENDT. 8. È in quelle giornate in modalità Eddy Merckx, eppure nonostante sembri essere il più forte e il più indemoniato, il belga è troppo plateale nelle sue azioni. Manca solo che ad ogni progressione gridi: venitemi a prendere se ce la fate! Venitemi dietro se potete! Difatti Rohan Dennis sembra avere un conto aperto con lui, e gli chiude tutte le porte.
Ilnur ZAKARIN. 7. Attacca, attacca a fondo, sfruttando la strada che sale, cercando di non fare fesserie quando scende. Ma gli manca sempre qualcosa per fare bingo. Ti aspetti che da un momento all’altro diventi Zar, invece… è Zakarin.
Fausto MASNADA. 8. Almeida alza la mano, lui arriva in modalità “Deliveroo”: pronta consegna alla bisogna in qualunque posto e in qualunque momento. Joao gli dice: ho fame, fai presto. Lui accelera e porta tutti al primo McDonald’s di Madonna di Campiglio. Favoloso: Masnada, non l’hamburger.
Joao ALMEIDA. 8. È il padrone indiscusso della corsa e non è una novità: da quindici giorni è in rosa. Un paio di salite sono sparite (colle dell’Agnello e Izoard), così anziché passare ‘a nuttata, adda passà ‘a ggiornata, che significa scalare lo Stelvio, con tutto quello che comporta. Perché dopo il tappone della Cima Coppi, il Sestriere non fa certo paura, se non a chi è già in disgrazia. Detto questo, ormai ci siamo. Manca solo una vera tappa, il resto sono dettagli. Ve l’ho detto fin da Roccaraso, il bimbo portoghese non è lì per caso e non va sottovalutato. In verità nessuno l’ha preso sotto gamba, è lui ad essere un ragazzino in gamba. E che gamba.
Wilco KELDERMAN. 5. Hindley parte e lui gli va dietro. Vogliono far saltare assieme il portoghese? L’olandese non si fida del giovane australiano? Ci può stare tutto, ma per quanto mi riguarda è un’azione che mi fa sorridere, ma ancor di più mi lascia perplesso l’atteggiamento dello staff tecnico di Sunweb: e parlarne?...
Brandon MCNULTY. 4. Il ragazzino della Uae trova nella terza settimana la neve, ma lui si scioglie.
Davide BALLERINI. 8. Il 26enne canturino è ormai una certezza. Se c’è da tenere alto il ritmo lui c’è. Non si tira mai indietro. E tira.
Ruben GUERREIRO. 8. Il portoghese della EF rientra in un secondo tempo sui cinque di testa. E lo fa non da solo, ma con un gruppetto di attaccanti. Alla fine si riforma un gruppo che andrà a giocarsi la tappa di giornata: con lui Rohan Dennis (Ineos), Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Thomas De Gendt e Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Hector Carretero, Eduardo Sepulveda, Cataldo e Villella (Movistar), Kilian Frankiny (Groupama FDJ), Oscar Rodriguez (Astana), Hermann Pernsteiner (Bahrain McLaren), Ilnur Zakarin e Ivan De La Parte (CCC), Jesper Hansen (Cofidis), Louis Meintjes, Amanuel Ghebreigzabhier e Ben O' Connor (NTT). Guerrero è un vero guerriero: entra nell’azione giusta e fa incetta di punti per l’azzurra Mediolanum. La giornata è di semina ma anche di raccolta. Questa sera la maglia azzurra è sulle sue spalle. Visconti perde l’attimo e perde il treno. Non è molto veloce e arriva con il gruppo dei velocisti: a 46 minuti.
Dario CATALDO e DAVIDE VILLELLA. 7. Sono i gemelli di casa Movistar. Sono i due guastatori “spagnoli” che ormai si muovono in coppia, come già fatto nella frazione vinta da Peter Sagan. Sono loro a dare il là alla fuga di giornata. Poco prima della salita della Forcella Valbona, attaccano in 5: i due “spagnoli” con Jonathan Caicedo (EF), Sander Armée (Lotto Soudal) e Mattia Bais (Androni Giocattoli Sidermec). Poi c’è il rimescolamento, De Gendt è indemoniato e la corsa prende tutta un’altra piega, anche se alla fine Villella chiude 7°.
Mauro VEGNI. 9. Il direttore del Giro, in attesa dello Stelvio è un gigante: è lui la cima Coppi del Processo. Va da Alessandra De Stefano e questa volta, però, il mago è lui. In un sol colpo fa scomparire Colle dell’Agnello e Izoard. Poi non contento, non solo moltiplica, ma triplica Sestriere. Infine, sollecitato dalla padrona di casa si lascia andare in valutazioni tecnico-tattiche che difficilmente i opinionisti sono in grado di fare: «Mi stupisco perché nessuno attacchi la maglia rosa. Dovessi scommettere un euro sul vincitore, lo metterei su Almeida». Un gigante.