Non ci fu, fra Coppi e Bartali, solo la borraccia. O le borracce. O le bottiglie. Ci fu molto di più. “Quei due” si guardavano, si temevano, ma si stimavano, si rispettavano. E si aiutavano. Non erano sempre contro, ma qualche volta con, qualche volta per, qualche volta fra.
Claudio Gregori, nel suo recente “Coppi contro Bartali” (Diarkos, 560 pagine, 19 euro), illumina un episodio poco conosciuto, infinitamente meno dello scambio della borraccia, ma forse ancora più amichevole, più affettuoso. Tour de France, 18 luglio 1949, la Cannes-Briançon di 275 chilometri, con tanto di Col d’Allos, Vars e Izoard. In maglia gialla è Fiorenzo Magni, Gino è nono a 12’34” e Fausto decimo a 14’16”. E’ un giorno da resa dei conti, se non il giorno della verità.
La verità è che – sveglia alle 4, partenza alle 5.50, 65 corridori ancora in gara – Bartali e Coppi fanno corsa di testa, ma anche di attesa. Finché, sulle prime rampe del Vars, Coppi allunga e Bartali lo segue. Insieme raggiungono e superano il fuggitivo Ferdi Kubler. Insieme stavolta non duellano, ma duettano. Insieme “salgono come fratelli in un ambiente che trasmuta. I fili d’erba diventano pietre. Coppi taglia le curve. Le aggredisce. La strada ha scaglie di serpente. Viscide”. Così accade che su un tornante infido Coppi scivoli e sia costretto ad appoggiarsi a terra. “Bartali, che lo segue, gli dà la mano per rialzarsi. I francesi sono stupefatti. Avevano previsto il giorno dei pugnali. Invece assistono ad una fraterna ascensione al cielo”.
Ma non è finita. I destini si incrociano, le fortune si alternano, i ruoli si scambiano. “Nell’ultima discesa - scrive Gregori – vicino a Cervières, Bartali fora. Mancano dieci chilometri al traguardo. Sarebbe fatta per Coppi: l’arrivo solitario, la grande vittoria, la maglia gialla”. Invece no. “Coppi aspetta il rivale di Valkenburg. Poi non fa la volata. Così Bartali, nel giorno del suo compleanno, vince il tappone alpino e conquista la maglia gialla”. Nella generale precede Coppi di 1’22”, il francese Marinelli di 1’24” e Magni di 1’28”. Ancora Gregori: “Oltre il traguardo Bartali, commosso, stringe la mano di Fausto e gli sussurra: ‘Grazie’”.
Il Tour finirà con la vittoria di Coppi. Ma per Bartali, quel compleanno – 35 anni – resterà indimenticabile. Un regalo così, addirittura da Coppi, chi lo avrebbe mai detto?, chi se lo sarebbe mai aspettato?
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