Potrà pure non essere più sponsor del Giro d’Italia, ma la Corsa Rosa del marchio Pinarello finora è davvero da apoteosi. Quattro vittorie di tappa con la Ineos Grenadiers, tre con il nuovo fenomeno Filippo Ganna, che con Pinarello aveva vinto anche il mondiale a cronometro, e una con l’ecuadoriano Jhonatan Narvaez. L’ultima è arrivata nella giornata più attesa, nella tappa di casa, la cronometro del Prosecco di 34 chilometri, da Conegliano a Valdobbiadene, che ha visto la squadra britannica piazzare uno spettacolare uno-due con Ganna e, appunto, e il compagno di squadra, Rohan Dennis, che è giunto secondo. La bicicletta, il Bolide TT, ha trovato nel giovane piemontese, campione del mondo anche nell’inseguimento su pista, il domatore ideale, per la gioia di Fausto Pinarello che può aggiungere un altro nome alla sconfinata lista di campioni che hanno cavalcato le biciclette della sua azienda.
Fausto, il modo ideale per celebrare la tappa di casa…
«Nella nostra lunga storia non ci era mai capitato di fare una doppietta nella tappa di casa. Una soddisfazione enorme anche per me. È stato uno spettacolo bellissimo, come sempre il Veneto si conferma terra di ciclismo e lo show che hanno offerto sule strade è stato impagabile, anche se magari a qualcuno bisognava tirare le orecchie per come portavano la mascherina. In un periodo così difficile, Treviso e il Veneto hanno potuto vivere un bel pomeriggio all'insegna del ciclismo».
Con Ganna e Dennis a cronometro siete davvero imbattibili.
«È vero, e peccato che si sia ritirato il capitano Geraint Thomas sennò poteva essere una bella tripletta. A parte quello, la squadra sta facendo un Giro d'Italia spettacolare nonostante abbia perso l'uomo per la classifica generale, con quattro vittorie di tappa e una condotta molto offensiva. Stanno onorando il Giro alla grande, con tanta voglia di vincere».
Che tipo è Ganna?
«Ho avuto modo di stare con lui sia la mattina che un'oretta dopo la tappa. È un bravissimo ragazzo, umile, e ha solo 24 anni, è praticamente coetaneo delle mie figlie che hanno 21 e 24 anni e mi sembrano così giovani. Ha una grande voglia di vincere tutto e penso possa essere d'esempio a tanti giovani. L'avevo conosciuto qualche anno fa quando ancora non era con la nostra squadra, ma i CT della Nazionale Davide Cassani e Marco Velo mi hanno praticamente 'ordinato' di dargli una bicicletta dicendomi che questo ragazzo era forte veramente. Così gliel'ho data e adesso è bello vederlo in azione con la Ineos».
Tantissimi fuoriclasse hanno corso su biciclette Pinarello. Ganna dove si colloca?
«Ho avuto tanti grandissimi campioni e Ganna è sicuramente uno di questi. Come cronoman puro credo di non averne mai avuto uno più forte, anche se ovviamente avevo ottimi specialisti come Miguel Indurain, Jan Ullrich o Chris Froome che però erano più concentrati sulle corse a tappe. Magari anche Ganna potrà puntare alle corse a tappe, ma per il momento facciamolo crescere con calma. Il prossimo anno spero di vederlo vittorioso alle Olimpiadi in pista. Record dell'Ora? Magari anche quello, ma credo più avanti».
Alla fine, nonostante il periodo molto particolare, per voi è stato un grande anno.
«Sì, è vero. Quasi mi vergono a dirlo, siamo stati fortunati, ma il mercato delle biciclette si può dire che cada quasi sempre in piedi. La bici è un oggetto che non ha controindicazioni, a parte se ci cadi o se te le rubano. In questo periodo con i vari distanziamenti ed incentivi, inoltre, la gente ha preso sempre più in mano, o ha scoperto, la bicicletta, che in un mondo sempre più "green" trova davvero tanto spazio. Tra bicicletta da strada, da passeggio, da fuoristrada e e-bike, ce n’è per tutti e davvero non si può scappare».
da "Il Gazzettino di Treviso"