Continua il momento magico di Diego Ulissi sulle strade del Giro d'Italia. Dopo il trionfo di Agrigento, il livornese della UAE Emirates si è ripetuto oggi a Monselice, superando allo sprint Almeida e Konrad.
«Nel finale il mio compagno di squadra Brandon McNulty ha fatto un lavoro incredibile - racconta Ulissi -. Ci siamo parlati, gli ho chiesto di mettermi in ottima posizione prima dell’ultima curva e se riusciva a lanciarmi. Alla fine è stato semplicemente perfetto, è molto giovane, ma ha delle buone gambe e sa muoversi veramente bene: ul rettilineo finale c’era parecchio vento contrario, io fortunatamente ho fatto un'ottima volata, sentivo che da dietro stavano arrivando molto forte, ma ho comunque cercato di resistere. Anche oggi Joao Almeida, arrivato subito dopo di me, ha dimostrato di che pasta è fatto, è un corridore giovane che fa molto forte in salita ma ha anche uno spunto veloce. Indossare la maglia rosa gli dà sicuramente qualcosa in più e così anche oggi che comunque eravamo un gruppo piuttosto ristretto ha tentato di lasciare il segno».
Per Ulissi si tratta dell’ottava vittoria al Giro d’Italia, la seconda in questa edizione della corsa rosa: un trionfo che dimostra ancora una volta che il toscano c’è ed è sempre pronto a dire la sua.
«Fare doppietta al Giro è un po’ un mio marchio di fabbrica, anche nel 2014 e nel 2016 ci ero riuscito, e sempre in quelle occasioni avevo vinto più o meno allo stesso modo con uno sprint a ranghi ristretti. Soltanto quando ho vinto a Tirano all’età di 21 anni avevo portato via una fuga da lontano. Ora ho 31 anni, sono un corridore maturo, ma alla fine vinco ancora dimostrando un ottima continuità - prosegue Ulissi -: vincere ad Agrigento mi ha dato sicuramente fiducia, sono diventato più consapevole della mia condizione e da quel momento sono diventato anche più tranquillo. Certo, le giornate buone e quelle cattive ci sono sempre, per esempio ieri con la pioggia e con il freddo per me è stato terribile, ma già questa mattina con la squadra eravamo pronti a ripartire e determinati a fare bene».
Sembra proprio stare nella squadra il segreto delle buone prestazioni di Ulissi, un gruppo molto unito anche del legame di amicizia. La vittoria di oggi è il risultato di un duro lavoro, un successo a lungo inseguito e costruito sulle due salite finali, come spiega lo stesso Diego.
«Questa mattina sapevamo che per riuscire a vincere avevamo una cosa da fare: staccare i velocisti puri. Sull’ultima salita sono scattato proprio per tagliare fuori corridori pericolosi come Sagan e Demare, con l’aiuto di Valerio Conti abbiamo fatto un ritmo incredibile, erano solo due chilometri ma erano piuttosto impegnativi, così li abbiamo affrontati a tutta. Anche gli uomini di classifica si sono messi a spingere, notando che il mio compagno McNulty stava prendendo posizioni ho preferito mettermi a ruota e approfittare del loro forcing. Alla fine è andata proprio come volevamo noi, una volata a ranghi ristretti. Oggi bisogna dirlo, siamo stati praticamente perfetti».