Jhonatan NARVAEZ. 10. In nome di “Coppi & Bartali”, adesso di Marco Pantani. Quarto successo in carriera per questo ragazzo ecuadoriano di 23 anni. Corsa pazzesca, in un giorno da tregenda, su un percorso reso impossibile dalla pioggia, tutto un mangiaebevi da far venire il mal di mare anche ad un nostromo. Il nostro uomo però è Narvaez, ragazzo talentuoso, che coglie l’attimo e non si lascia sfuggire l’occasione della vita, per uno che sicuramente in questa vita e in questo sport non si fermerà qui.
Mark PADUN. 17. Il 24enne ucraino del Bahrain meritava assolutamente di arrivare a Cesenatico con Narvaez per giocarsi questa tappa in volata. Invece la vita è così: basta una foratura e tu sei fritto. È vero, lui poi si fa prendere dalla smania di recuperare (più che umano) e forse per la foga tira qualche dente in più che gli rende la pedalata impossibile. Ma è anche impossibile non prendersela con la malasorte, con questa Signora dai denti verdi che ogni tanto ci prende in Giro.
Simon CLARKE. 7. Il paperino della EF arriva terzo in una tappa dove si dovrebbe davvero gridare viva tutti! È bravo, bravissimo anche il 34enne ragazzo della EF, un po’ meno la sua squadra. E – date un’occhiata al sito – e scoprirete il perché.
Simon PELLAUD. 8. Il 27enne transalpino della Androni Giocattoli non solo azzecca anche oggi la fuga buona, ma la alimenta e va a fare incetta di punti “azzurri” per la maglia del gran premio della montagna. Ai punti vince anche lui.
Brandon MCNULTY. 7. Il nostro Brando va all’attacco anche oggi, e si porta a casa un bel sesto posto che conferma il talento di questo ragazzo 22enne della Uae Emirates.
Joao ALMEIDA. 7. Mi sono dichiarato qualche giorno fa, dopo la tappa di Roccaraso: chi considera di questo ragazzino portoghese come un semplice intruso sarà costretto a ricredersi. Nella crono guadagnerà su tutti, a Piancavallo correrà per vincere il suo Giro. Se poi la corsa rosa dovesse essere abbassata nelle altimetrie, beh, allora per lui non dico che è fatta, ma per gli altri saranno dolori.
Domenico POZZOVIVO. 6 -. La Deceuninck Quick Step (voto 8), non solo si difende, ma fa lavorare gli altri. Si disinteressa della fuga e costringe la NTT a prendere in mano le operazioni (voto 6-): tirano come dei forsennati per massacrarsi come pochi. Kelderman e Almeida ringraziano sentitamente. Capitolo mantelline: nelle scuole di ciclismo insegnano che si mettono prima del culmine della salita, Domenico la mette a 13 km dalla conclusione. Che abbia fatto tirare la squadra a tutta per tutto il giorno per non mettere la gabba?
Tao GEOGHEGAN HART. 7. È sempre lì, nel vivo della corsa, sul pezzo come pochi. È a ridosso della top ten: non gli manca tanto per entrare a far parte dell’elite.
INEOS. 9. È in testa alla classifica a squadre (davanti alla Deceuninck e al Team Sunweb) e ha vinto tre tappe; insomma, ha reagito alle avversità con grandissima maturità, professionalità e mi permetto di dire anche con uno spiccato senso di sportività. Non ha fatto capricci. Non si è fatta prendere dall’isterismo. Anche lei è al Giro, dove forse qualche “bolla” non è stata sigillata in modo adeguato, ma non ha fatto i capricci come alcuni loro colleghi. Onora il Giro, onora lo sponsor, onora il ciclismo.
UCI. 8. Con tutto il rispetto, a questo punto, mi aspetto che il Governo mondiale della bicicletta prenda posizione e dica qualcosa. In verità l’ha già detto, rimandando al mittente la richiesta della EF di sospendere il Giro domenica prossima con una settimana di anticipo, però dal governo del ciclismo mi aspetto anche delle prese di posizione sotto forma di provvedimenti disciplinari. Queste squadre - Jumbo Visma e EF (magari gli americani, in difficoltà economiche, mirano a chiudere lì la stagione per risparmiare qualche dollaro... ) non possono pensare di fare come pare a loro. Non siamo all’autogestione.