Era il favorito della giornata e Arnaud Demare non ha certo deluso le aspettative centrando la quarta vittoria nell’edizione 103 della corsa rosa. Il campione nazionale francese si conferma il padrone indiscusso degli arrivi allo sprint.
«Oggi non abbiamo sbagliato e nulla, è il quarto sprint che faccio e che vinco, ma questo è forse quello che mi ha reso più felice di tutti. Dopo la seconda vittoria eravamo già parecchio soddisfatti di quello che stavamo mostrando, ora che è arrivata anche la quarta possiamo finalmente dire che questo Giro per noi è un vero successo- racconta Demare rivivendo le ultime fasi di gara - E anche se sembra così semplice vincere, in realtà non lo è. Oggi in particolar modo ce la siamo vista brutta, Sander Armee davanti ci ha dato veramente filo da torcere, andava a tutta e se non fosse stato per il prezioso aiuto della mia squadra, sicuramente non saremmo qui a parlare di successo. Durante l’inseguimento, Simon Guglielmi e Kilian Frankiny hanno fatto un lavoro incredibile, sono molto giovani, ma oggi hanno corso da veri esperti. Quando mancavano due chilometri Konovalovas ha preso la testa del gruppo e ha dato una trenata incredibile, poi sono entrati in azione Miles Scotson e Guarnieri. Jacopo è il mio uomo di fiducia, lui stesso ha fatto una volata in modo tale da portarmi nella migliore posizione possibile».
Sembra proprio essere la squadra, il segreto del successo di Arnaud Demare: un team unito, una vera e propria famiglia che ogni giorno studia la tappa in ogni suo minimo particolare per non lasciare nulla al caso.
«Quello che faccio io, vale a dire lo sprint, è solo la punta dell’iceberg di una lunga preparazione - spiega il campione francese -: come ogni treno che si rispetti abbiamo le nostre tattiche, i nostri schemi. Ogni mattina il nostro direttore sportivo cerca di farci vedere gli ultimi chilometri grazie a video e a cartine, ma effettivamente fino a quando siamo sulla strada non sappiamo se funzionerà oppure no. I miei compagni sono bravissimi nel capire quando è il momento giusto per riportarmi d’avanti, sono dei campioni a farlo. Alla fine il segreto sta nell’avere un’abile furbizia e tanta forza nelle gambe».
Per Arnaud Demare si tratta della quattordicesima vittoria stagionale, un anno con tanti successi, nonostantela sfortuna che ha però avuto la sua parte da protagonista.
«Durante il lockdown la squadra è stata bravissima, non ci ha messo troppa pressione, ci ha detto di allenarci come potevamo e ci ha fatto fare parecchie gare virtuali per mantenere la gamba. Purtroppo quando abbiamo ricominciato sono stato davvero sfortunato, la frattura dello scafoide mi ha costretto a fermarmi di nuovo. Appena sono potuto ripartire mi sono buttato a capofitto nella preparazione, ero veramente motivato a fare una grande seconda parte di stagione e devo dire che tanto allenamento sta facendo i suoi frutti. Rispetto agli anni scorsi vivo la corsa in un modo diverso, finalmente assaporo la bellezza dello sport che pratico. Ho la consapevolezza delle mie capacità, di dove posso arrivare e alle mie spalle ho dei compagni straordinari, una vera e propria famiglia senza la quale non sarebbe mai potuta arrivare nessuna di queste vittorie».
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