Il Giro d’Italia in versione autunnale inizia a far vedere le sue differenze. Ci sono pioggia, vento e nebbia, ma il problema principale sono le temperature basse che fanno soffrire i corridori, in particolare quando piove e si scende.
Oltre alla pioggia c’è il rischio neve e il Colle dell’Agnello, dove la corsa rosa dovrebbe passare il 24 ottobre, per la penultima tappa, è stato riaperto solo oggi ma rimane un sorvegliato speciale. Per quanto riguarda le temperature, già ieri nella quinta frazione dalla partenza all’arrivo ci sono stati 13° di differenza, non pochi considerando anche la pioggia che ha reso il tutto più difficile.
A spiegare le sensazioni ieri in corsa, è stato l’ex campione del mondo Peter Sagan che, dopo la cerimonia per la maglia ciclamino, ha fatto notare come in corsa la temperatura si abbassi di molti gradi e che, in caso di pioggia nelle zone di montagna, il freddo percepito sia anche superiore. «La corsa è andata abbastanza bene ieri. Siamo ad ottobre e il tempo cambia rapidamente. Siamo partiti da Mileto senza pioggia e con una temperatura di 20° - ha spiegato l’ex campione iridato – stavamo bene, ma arrivati sul traguardo la temperatura era di 7° e noi eravamo bagnati, quindi effettivamente il freddo nell'ultima parte della corsa si sentiva».
Le temperature che avvertono gli atleti non sono sempre reali, perché poi subentra il fattore percezione, che può variare ad esempio in caso di pioggia. Per tanto se il termometro segna 7, con la pioggia il corridore avrà una percezione pari a 2°. Si inizia a salire e ad andare sempre di più incontro all’autunno, con le temperature che si abbassano e la neve che scende. La terza settimana di gara, sotto questo punto di vista, sarà molto difficile e i problemi legati alla chiusura delle strade sono già iniziati. Le tappe che preoccupano di più sono quelle con arrivo ai laghi di Cancano il 22 ottobre e quella del 24 con arrivo al Sestriere. Nella prima si passerà lo Stelvio a quota 2758 metri con traguardo al Lago di Cancano a quota 1937, ma più complicato sarà il passaggio della penultima tappa, dove per tre volte si salirà sopra i 2000 metri. Da Alba al Sestriere si affronterà subito il Colle dell’Agnello a 2744 metri d’altitudine. Per salire su questo colle bisognerà percorrere la sp 251 che porta oltre il confine italiano: questa strada, come detto, è stata riaperta soltanto oggi dopo 5 giorni di chiusura, perché una bufera di neve, non insolita in questa stagione, aveva ricoperto abbondantemente la strada.
La sorveglianza è stata affidata alla Protezione Civile di Saluzzo che attualmente, nel suo territorio, segnala la chiusura totale o parziale di 10 strade interessate da neve e ghiaccio, con aggiornamenti in tempo reale. Chiamando la centrale operativa di Saluzzo, viene spiegato che la provinciale che porta al Colle dell’Agnello è stata riaperta questa mattina dopo che, con un’ordinanza, era stata chiusa la scorsa settimana. Viene sottolineato che se sulla sp251 la chiusura era stata fatta per abbondante neve, le altre strade sono state chiuse per rischio frane e valanghe e per lo straripare dei fiumi. Giustamente ci informano che questa è la stagione in cui si manifestano episodi come questi, e che per tanto non sono da considerare anomali e che man mano che i giorni passeranno aumenterà il rischio mal tempo.
Già martedì c’è stato un incontro con l’Amministrazione Comunale del Sestriere guidata dal Sindaco Gianni Poncet, che ha chiamato a raccolta tutti coloro che lavoreranno dietro le quinte dell'evento, ovvero il territorio dell’Unione Comuni Olimpici che condividerà, insieme a Sestriere, la ventesima tappa della corsa rosa. In questo caso, ad essere sotto controllo sarà la SS23 che sale da Cesana Torinese attraversando l’abitato della frazione di Champlas du Col sino a raggiungere il traguardo che sarà posto di fronte a Casa Olimpia Sestriere intorno alle ore 17, quando le temperature avranno già iniziato ad abbassarsi.
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