La Trek-Segafredo è pronta alla sfida rosa. Vincenzo Nibali, dopo aver vinto il Giro d'Italia nel 2013 e 2016, punta al tris ma non fateglielo dire. Come d'abitudine lo Squalo si avvicina all'ennesima prova della sua ricca carriera senza voler fare proclami. «Domenica scorsa al mondiale di Imola2020 ho avuto buone sensazioni. Non chiedetemi pronostici, sicuramente l’obiettivo è essere protagonista, alla fine daremo i voti e tireremo le somme. Sono felice che si parta dalla mia Sicilia, non si toccherà Messina ma c’è una tappa che arriva alle porte della città in cui sono nato, sicuramente ci saranno tanti amici a tifarmi lungo la strada. Il covid-19 impone un po’ di limitazioni, ma un saluto a distanza non mancherà» racconta il 35enne capitano della formazione americana.
«Considerati i 65 km a cronometro in programma, il rivale principale per la classifica generale è Geraint Thomas con la sua Ineos, ma occhio anche al mio ex compagno Jakob Fuglsang (Astana) che negli ultimi due anni è cresciuto moltissimo. Tra i principali rivali va messo anche Steven Kruijswijk, ha fatto un programma diverso rispetto a noi che arriviamo dalla Tirreno-Adriatico, ma sicuramente sarà della partita fino alla fine» prosegue a poche ore dal via di questo Giro autunnale e atipico. «Ci sono tante tappe belle, su tutte quella con arrivo ai Laghi di Cancano che sarà molto interessante. Personalmente sono curioso e preoccupato di vedere che temperature incontreremo in montagna» confida prima di passare il microfono a Giulio Ciccone.
L'abruzzese, al rientro alle corse dopo il Covid-19 che lo ha costretto a rinunciare alla maglia azzurra nel mondiale "di casa", spiega: «Ho passato un periodo molto diffile, nel quale non sono stato né felice né motivato. Quando ho scoperto di avere il virus sono "saltato di testa", ma da quando ho ripreso ad allenarmi ho sempre pensato al Giro. I tempi sono stati stretti e sicuramente non sono al top della condizione, ma siamo qui e ci crediamo. Il mio obiettivo è aiutare Vincenzo. Essendo indietro di preparazione, i primi giorni mi serviranno per riprendere il ritmo, per essere utile alla squadra nell'ultima settimana. Non mi sono posto ambizioni personali. La tappa di Roccaraso è una delle più dure di questa edizione, presenta salite importanti, nella zona in cui sono cresciuto. Serviranno gambe. Forse per me arriva troppo presto, ma di sicuro mi troverete al fianco di Vincenzo. Se poi potrò giocarmi anche un'occasione in prima persona ben venga, ma vedremo come andranno le cose strada facendo».
Patron Massimo Zanetti sogna la maglia rosa, come conferma il team manager di Trek-Segafredo Luca Guercilena: «Presentarci al via di un grande giro con un campione come Vincenzo è un sogno che si realizza. L'ho sempre apprezzato per come corre. La soddisfazione più grande la proveremo però se arriveremo a Milano avendo raggiunto l’obiettivo massimo che ci siamo prefissati. Ci aspetta un percorso duro, tanti competitor di livello, ma siamo fiduciosi nei nostri mezzi. Buon Giro d'Italia a tutti!».