«Volevano un grosso meccanico... e hanno scelto me». Scherza come ha sempre amato fare, Roberto Lencioni, scherza anche su se stesso e sulla sua mole, ma intanto si prepara ad un ritorno in grande stile.
Carube, infatti, è a Imola per il campionato del mondo, un appuntmento al quale mancava da Zolder 2002, dal successo iridato di Mario Cipollini. A chiamare Roberto e ad affidarsi alla sua esperienza è stata la federazione di Trinidad e Tobago. L'hanno chiamato per chiedergli di seguire Teniel Campbell, che sarà l'unica atleta del Paese caraibico a disputare la corsa iridata.
Teniel è una ragazzona di 186 cm, porta il 46 di piede (magrissimo, la Sidi le ha dovuto preparare delle scarpette su misura) e ha scelto l'Europa per inseguire il suo sogno di correre in bicicletta. È approdata ad Aigle, al World Cycling Center dell’Uci, due anni fa e ha cambiato tutta la sua vita: ha lavoato, ha sofferto, è caduta e si è rialzata. Ed è diventata una ciclista.
Per crescere ancora ha scelto l'Italia e la Valcar ma a marzo si è trovata da sola a Bergamo, nel cuore della pandemia, senza sapere una parola di italiano, Ma non ha mollato, ha tenuto duro e ce l'ha fatta. Ha disputato il Giro d'Italia, ha pedalato al fianco delle campionesse più titolate e ora si lancia nell'avvenura mondiale. Accanto a lei uno staff tutto italiano composto da Stefano Pirovano, da Davide Arzeni e da Nicola Magnabosco. E naturalemente dal mitico "Carube" che torna... mondiale.
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