Il colombiano dell’Arkea-Samsik Nairo Quintana, attraverso i social network, ha confermato di essere indagato dalle autorità francesi per sospetto uso doping e ma difende dalle accuse.
Quintana assicura di essere pulito e spiega che nella sua stanza sono stati rinvenuti solo degli integratori a base di vitamine. Il colombiano vuole precisare tra l’altro, che gli integratori in questione non sarebbero noti in Francia e per questo sarebbero stati sequestrati. In un comunicato pubblicato sul suo account Twitter, il corridore del team Arkéa-Samsic, che ha concluso 17° nell'ultimo Tour de France, ha confermato che la sua camera d'albergo è stata perquisita mercoledì 16 settembre a Méribel.
"Le autorità hanno perquisito la mia stanza e hanno trovato integratori alimentari ricchi di vitamine perfettamente legali anche se non conosciuti dalle autorità francesi - ha spiegato il Condor -. Voglio in oltre confermare che non sono state rinvenute sostanza dopanti”.
Attualmente in carcere, fermati dalla procura di Marsiglia che ha aperto un’indagine, ci sarebbero un medico e un fisioterapista del team. Il medico in questione sarebbe stato segnalato come medico personale del colombiano, che però ha smentito la notizia. "Voglio anche chiarire una notizia falsa che sta girando. Durante questo Tour de France, così come in tutta la mia carriera, non ho mai consultato un medico o uno staff esterno alla squadra. Sono sempre stato un corridore pulito”.
Intanto resta la convalida del fermo per i due membri del team che anche ieri, nell’interrogatorio, avrebbero fatto scena muta di fronte gli inquirenti.
Quintana nel suo comunicato scrive di aver risposto da solo alle domande delle autorità e di avere la coscienza pulita. Poi, in modo lapidario ha concluso: “Io, Nairo Quintana, sono stato un corridore pulito in tutta la mia carriera sportiva e ho un passaporto biologico impeccabile. Voglio dire all'opinione pubblica, ai miei sospetti e tifosi del ciclismo che mai nella mia carriera, da junior, under 23 e da professionista, ho usato sostanze illegali che migliorassero le mie prestazioni sportive e che tradissero i valori dello sport”.