L'Union Ciclistica Internationale ha appena comunicato che il corridore svizzero Patrick Schelling della Israel Start Up Nation è stato sanzionato con un periodo di sospensione di quattro mesi, per violazione non intenzionale del regolamento antidoping. Il caso nasce in seguito ad un prelievo fatto il 24 febbraio, in cui il corridore risultò positivo alla terbutalina. Sostanza contenuta in un farmaco specifico per l’asma. Il periodo di sospensione sarà dal 18 maggio 2020 con termine Il 17 settembre 2020. Al corridore sono stati inoltre annullati tutti i risultati ottenuti al Giro del Ruanda 2020.
La Israel Start Up ha voluto così commentare la decisione dell’UCI: “Siamo delusi dal fatto che il nostro corridore sia risultato positivo ad un farmaco per l'asma, nel Tour del Ruanda di quest'anno, che ha poi portato a quattro mesi di squalifica. La Israel Start Up Nation non era a conoscenza del fatto che il signor Schelling stesse assumendo questa sostanza, poiché non era stata dichiarata al team. Accettiamo la sanzione dell'UCI, che è stata imposta in conformità con le Regole Antidoping. Il team adesso si occuperà di questo internamente per garantire che tali violazioni non si ripetano in futuro ".
A rispondere è anche lo stesso Schelling: "Soffro di asma fin dall'infanzia. È stato un errore involontario utilizzare uno spray per l'asma non consentito e vorrei scusarmi con le autorità, la squadra e l'intera famiglia di ciclisti. Non è mai stata mia intenzione danneggiare l'immagine del ciclismo, mi dispiace per il mio errore e mi assumo la piena responsabilità riguardo l’accaduto".