Sarà l’Italia con Imola ad ospitare i prossimi Campionati Mondiali di Ciclismo su strada e Renato di Rocco presidente della Federciclismo, è pienamente soddisfatto per la qualità dei progetti italiani. Anche se ha vinto Imola, Di Rocco vuole evidenziare la qualità della Toscana e dell’Abruzzo, sicuramente meritevoli e chiede ai due comitati di continuare i loro percorsi, che faranno crescere l’Italia del ciclismo.
Presidente Di Rocco la notizia dell’assegnazione del Mondiale doveva arrivare l'altra sera, ma è stata data la comunicazione ieri. Ci sono stati problemi?
“Assolutamente no, semplicemente il presidente dell’UCI Lappartient ha voluto fare il comunicato ieri, per rendere omaggio a Bernard Hinault che il 2 settembre di quaranta anni fa, in Francia a Sallanches conquistò il suo mondiale. Vorrei aggiungere che anche il giorno prima era stata una data importante per il ciclismo mondiale, perché il 1 settembre del 1968 Vittorio Adorni vinse il suo mondiale proprio a Imola”.
L’italia e Imola si sono aggiudicati l’organizzazione di questo mondiale, cosa hanno avuto in più degli altri?
“La scelta dell’Italia è stata fatta per diversi motivi, tra questi anche il fatto che il Covid-19 ,da noi ha numeri più bassi rispetto alla Francia. L’Emilia Romagna è un territorio che ha un legame molto forte con il ciclismo, con una sua storia importante e l’autodromo di Imola appena rinnovato, ha sicuramente avuto un peso importante. Mancano appena 20 giorni al Mondiale e l’autodromo offre degli spazi già pronti senza la necessità di fare interventi. In più da un punto di vista della sicurezza è possibile controllare tutti gli accessi. Il territorio poi ha potuto offrire un percorso duro come quello svizzero”.
Cosa si sente di dire alle altre due candidate italiane, Toscana e Abrrruzzo?
“Posso dire che entrambi i progetti erano molto validi. Peccioli con Pontedera alla quale si aggiungeva la bellezza di Volterra. Una sinergia perfetta tra queste due località ,con Peccioli che organizza la Coppa Sabatini, una corsa importante. E poi il Giro di Toscana. Alba Adriatiica è stata la più motivata di tutte, sia il con il presidente della regione Abruzzo che con tutto il comitato organizzatore. In pochi giorni sono riusciti a mettere in piedi un ottimo progetto. La commissione tecnica che è venuta a fare i sopraluoghi era un po’ incerta per la mancanza di esperienza tecnica. Ma devono continuare e non far disperdere tutto il lavoro fatto”.
L’Emilia Romagna con Extra Giro aveva dato la ripartenza al ciclismo nostrano. Ha influito questo aspetto sulla scelta della località?
“Questo è un aspetto che ha avuto un valore importante in particolare per noi. A Luglio con Imola, Faenza e Riolo Terme, sono ripartite quasi tutte le discipline del ciclismo, grazie allo straordinario lavoro di Extra Giro, con Selleri e la sua squadra che saranno gli organizzatori di questo Mondiale. Bisogna dire poi che l’Emilia Romagna, ha ospitato le tappe e la partenza del Giro d’Italia e a ottobre ospiterà a Forlì gli Europei juniores di pista saltato in Portogallo, sempre grazie all'esperienza di extra Giro. In oltre a Riolo Terme verranno ospitate le ragazze della nazionale femminile di ciclismo dell’Afganistan, che incontreranno le nostre atlete e i nostri tecnici, per poter partecipare alle selezioni delle prossime Olimpiadi”.
Che tipo di percorso avremo rispetto a quello svizzero?
“Sarà un percorso molto duro e bello, con salite che faranno la differenza tra i corridori. L’Emilia Romagna non è solo la terra bagnata dall’Adriatico. C’è l’Appennino e da Imola si andrà subito verso l’interno a Riolo Terme, località che abbiamo già visto con la ripartenza delle gare fuori strada a luglio. Sarà un Mondiale molto agguerrito e mi piacerebbe poter vedere la vittoria di uno dei nostri azzurri. Correre in casa da sempre delle emozioni forti”.
Per quanto riguarda il pubblico avete già delle linee guida?
“Bisognerà aspettare il 7 settembre quando decadrà il decreto in atto, che regola anche il pubblico negli stadi. Imola ha tantissime tribune e possiamo tranquillamente svolgere un evento rispettando le norme di sicurezza. Un altro aspetto che bisognerà valutare è se un eventuale pubblico in tribuna dovrà pagare un biglietto”.
C’è del rammarico in questo mondiale perché non vedremo correre le categorie giovanili. Si poteva fare qualcosa per farli partecipare?
“L’Italia si era proposta di ospitare anche i giovani, ma non è stato possibile perché c’erano delle clausole particolari, tra cui le riprese televisive con satelliti da affittare. Non hanno detto in modo chiaro quale fosse il motivo ma penso che sia stato questo. Veramente a noi sarebbe piaciuto veder correre anche i nostri ragazzi.
Covid-19 sicurezza e ciclismo, possiamo stare tranquilli?
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