L’Uci - si legge in un comunicato emesso questa mattina - è estremamente preoccupata per la continua serie di gravi cadute che si sono verificate dalla riapertura della stagione e, pur consapevole che lo sport del ciclismo comporta dei rischi, non può tollerare che gli incidenti siano spesso dovuti al mancato rispetto delle regole di sicurezza.
Accogliendo le richieste dell'associazione mondiale dei corridori (CPA) presieduta da Gianni Bugno, dopo le cadute al Giro di Polonia, al Lombardia, al Critérium du Dauphiné e al Tour de Wallonie, l’Uci prosegue le sue indagini che potrebbero portare a delle sanzioni nei confronti degli organizzatori.
Si constata che alcune elementari disposizioni di sicurezza non vengono rispettate, anche se misure supplementari sono state introdotte a gennaio 2020 su richiesta dei corridori e di comune accordo con le parti in causa. Quindi, fino alla fine della stagione l’Uci intende rafforzare i suoi controlli per garantire la massina sicurezza ai corridori.
Numerose iniziative in questo senso sono state prese nel corso degli anni, ma bisogna fare di più quindi l’Uci a deciso di lanciare un programma di revisione completa delle condizioni di sicurezza in collaborazione con corridori, squadre e organizzatori. Si punta ad introdurre miglioramenti anche sotto il profilo tecnologico e si potranno inasprire le sanzioni per chi non rispetta i regolamenti.
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