Cinque agosto, giorno maledetto per il Giro di Polonia. Un anno fa, infatti, per il più incredibile degli incidenti, perdeva la vita il giovane belga Bjorg Lambrecht. Una fatalità, come tale imprevedibile.
Oggi - poche ore dopo che la corsa aveva ufficialmente onorato la memoria di Lambrecht - un altro momento di grande dolore, con la caduta di Jakobsen e di tanti altri corridori. Stavolta la fatalità non c'entra e anche l'imprevedibilità trova poco spazio. La fatalità non c'entra perché la manovra di Groenewegen è stata chiaramente dolosa. L'imprevedibilità non c'entra perché... «A prescindere che aGroenewegen va data una forte squalifica, ma ilTour de Pologne deve capire che fare un arrivo su un rettilineo in discesa a 85km/h è sempre un suicidio. E sono anni che la penso alla stessa maniera, ma vogliono sempre lo spettacolo. Ecco lo spettacolo».Parole di Fabio Sabatini che sui social hanno subito trovato l'approvazione di altri corridori, con critiche rivolte anche al CPA.
Katowice è traguardo tradizionale del Giro di Polonia, un arrivo che non piace ai corridori ma finora nessuno ha fatto sentire la sua voce. Vedremo se da oggi qualcosa cambierà
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