Il primo allarme lo firma il New York Times: mercoledì 1° luglio la UE emanerà l'elenco dei Paesi extraeuropei con cui verranno riaperti i collegamenti aerei e gli Stati Uniti potrebbero non essere inseriti, a causa del numero di contagiati e affetti di coronavirus che continua ad essere molto alto.
Il secondo allarme arriva dalla EF Pro Cycling Team che conferma la grande preoccupazione e si sta adoperando per far arrivare in Europa corridori come Tejay van Garderen, Lawson Craddock, Alex Howes e Neilson Powless.
Alcuni corridori statunitensi hanno deciso di restare in Europa sin dal momento del lockdown - Sepp Kuss ad Andorra, Chad Haga a Girona e Larry Warbasse a Nizza - mentre gli altri professionisti avevano deciso di rientrare in patria. Ben King, invece, è riuscito ad arrivare a Lucca la settimana scorsa grazie al fatto di essere in possesso di un permesso di lavoro, ma la situazione degli altri corridori è diversa. Secondo il NY Times, infatti, le eccezioni ad un eventuale divieto sarebbero possibili solo per gli operatori sanitari, gli studenti, i diplomatici e le persone che devono tornare in Europa per motivi familiari.
Da seguire quindi la situazione anche per Joe Dombrowski e Brandon McNulty della UAE, Brent Bookwalter della Mitchelton Scott, Quinn Simmons e Kiel Reijnen della Trek Segafredo.
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