Ve ne avevamo dato contezza ieri, con le parole del Presidente Federale Renato Di Rocco, oggi ne parlano in maniera molto chiara ed esaustiva un po’ tutti i giornali sportivi e soprattutto “Il Sole 24 Ore”. Sicilia, Puglia, Liguria e Veneto prendono il largo e se ne vanno. Decidono di aprire un fronte prendendo l’iniziativa. Decidono autonomamente di dare il via libera per calcetto, basket, pugilato, pallavolo, arti marziali e altri sport di contatto (probabilmente anche di prossimità – si dice così – quindi il nostro beneamato ciclismo), malgrado il parere contrario del Comitato tecnico scientifico.
La ripresa delle attività era prevista il 25 giugno nell’ulitmo Dpcm «compatibilmente con l'andamento della situazione epidemiologica nei rispettivi territori». Ma a mettersi di traverso all’ultimo momento sono stati gli esperti del Cts per i quali «in considerazione dell'attuale situazione epidemiologica nazionale, con il rischio di ripresa della trasmissione virale in cluster determinati da aggregazioni come negli sport da contatto, debbano essere rispettate le prescrizioni del distanziamento e della protezione individuale».
Poi ecco l’immancabile scontro dialettico e strategico tra il Ministro dello Sport Spadafora e i dotti medici e sapienti del Cts. Vincenzo Spadafora si è detto chiaramente contrario al parere del Cts, definito «non dirimente». E in una lettera al premier, Giuseppe Conte, e al ministro della Salute, Roberto Speranza ha ricordato che «le valutazioni di specie non spettano esclusivamente al Cts ma al Governo, che, nella piena assunzione delle proprie responsabilità, si determina sulla base del contesto generale, in ordine ad un quadro di valutazioni più ampie e approfondite».
Come già successo altre volte, le Regioni hanno deciso fare la loro “corsa”, di mettersi in gioco, di muoversi in maniera autonoma. La prima a prendere l’iniziativa è stata la Sicilia, a seguire la Puglia e poi la Liguria. È chiaro che si spera possano fare altrettanto regioni ciclisticamente fondamentali come Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, ma qualcosa si muove. Proviamo a vedere almeno il bicchiere mezzo pieno, almeno fin quando ce lo lasciano.