Un campione tanto amato quanto schivo, quasi scomparso dalle luci della ribalta una volta appesa la bicicletta al chiodo. Silvano Contini ha alle spalle tredici stagioni da professionista con la perla della Liegi del 1982.
«In quella stagione andavo forte davvero, già alla Roubaix avevo fatto bene e alla Liegi ho colto una delle mie più belle soddisfazioni». «Ferretti? Per me aveva un debole, ma un giorno l'ho fatto mettere in ginocchio, in lacrime, era il Giro del Lazio, eravamo al Colosseo...». «Il Giro d'Italia? Io non ero un fuoriclasse, forse avrei potuto vincerlo ma avrei sporcato l'albo d'oro...».
E ancora: «Purtroppo Ferretti puntò su De Wolf e il gruppo dei belgi, ma il loro arrivo ha rotto il giocattolo e segnato la fine di quella Bianchi che, anche se non aveva fuoriclasse assoluti, sapeva attaccare e dare spettacolo».
In questa puntata di BlaBlaBike da non perdere poi altre due interviste molto interessanti: Riccardo Riccò, che ha aperto il suo cuore e ha rivelato una maturità inedita riconoscendo gli errori commessi e raccontando com'è la sua vita oggi, e Andrea Morelli, referente del settore ciclismo del Centro Ricerche Mapei Sport, che punta la sua attenzione sulla preparazione dei capitani della Trek Segafredo, Vincenzo Nibali ed Elisa Longo Borghini.
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