Giacomo Nizzolo sta contando i giorni che ci separano dalla ripartenza, ripensa al duro momento del lockdown e comincia a stilare i programmi in vista della stagione che riprenderà nella seconda metà di luglio. Il velocista brianzolo della NTT si è raccontato a Tuttosport e questi sono i passaggi più interessanti della sua intervista.
«Avere il calendario di corse a disposizione è qualcosa di positivo a livello mentale. Crea motivazione, dà obiettivi. Anche l'allenamento cambia. Fisicamente è un periodo di ricostruzione, gli allenamenti non sono troppo esigenti. Ovviamente sento che ancora manca qualcosa. So che la NTT Pro Cycling sta predisponendo il ritiro in vista del rientro alle gare a luglio. Io tornerò in corsa in Spagna, alla Vuelta a Burgos, poi Giro di Polonia (5-9 agosto) e Milano-Sanremo».
Sarà il ritorno in corsa dopo una Parigi-Nizza surreale.
«Sì, erano i primi giorni di marzo. Resterà nella testa di chi c'era. E' stata l'unica corsa della mia vita a porte chiuse e spero proprio che sia stata anche l'ultima».
Pensa alla Milano-Sanremo?
«Negli anni passati non sono mai riuscito a fare gran ché, stavolta ero convinto di invertire la rotta. Come sarà quest’anno? «Bella domanda, ma sapremo la risposta solo in gara. Credo che la differenza la farà l'approccio a questa stagione particolare. Mai come in passato la preparazione e la qualità dell'allenamento faranno la differenza».
Giro o Tour?
«Da italiano il Giro è una corsa speciale. Però in contemporanea ci sono le classiche del. Belgio nelle quali vorrei testarmi».
Un obiettivo tra i tanti?
«La Gand-Wevelgem per le ruote veloci è la più adatta, la guardo con interesse. Poi penso al Fiandre e, perché no, alla Roubaix».
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