Federico Chiari, 19 anni, è un giovane di grande affidamento. Uno di quelli che avrà sicuramente la possibilità di giocarsi le sue carte, uno che può emergere, l'importante è dargli fiducia senza forzare la mano. Bresciano di Castelmella, il paese dei Rodella, Chiari è uscito allo scoperto nei due anni da juniores con il Team F.lli Giorgi in cui ha potuto gareggiare in campo internazionale, prima in Olanda, poi in Belgio, trasferte affrontate con la rappresentativa regionale della Lombardia. Ha avuto modo di correre lo Spie Internationale e, l'anno scorso, l'Aubel Thimister Stavelot piazzandosi al quinto posto nella seconda tappa.
Esperienze utili che sono servite a Federico per essere protagonista in gare di primissimo piano come il campionato italiano a Città di Castello dove, si è classificato al settimo posto, o come il campionato lombardo a Busto Arsizio, terminato in quinta posizione. E' riuscito a cogliere anche due secondi posti (Olgiate Molgora e Osio Sotto), un terzo, quattro quarti, tre quinti fino a conquistare il successo, in pista, fregiandosi del titolo lombardo nell'Inseguimento a squadre con l'ausilio di D'Amato, Borlini e Cometti.
«La prima bici l'ho avuta a 5 anni, anche se i miei genitori preferivano che giocassi a calcio: ma non sentivo che quel gioco col pallone era mio, e appena ho potuto, ho iniziato a correre per la società Aspiratori Otelli. Poi, mamma e papà hanno cominciato ad apprezzare la bici e ora sono i miei primi tifosi».
Federico è un velocista che va bene anche nelle gare dure, con salite brevi, e ha un fisico da scalatore: 165 centimetri per un peso di 55 chili, Chiari è soprannominato "piccolo pitbull" proprio per via della sua statura e della stazza possente un pò tozza.
Come detto vice a Castelmella, in provincia di Brescia, assieme al padre Fabrizio, dirigente in una azienda per macchinari plastici a Brescia, alla madre Michela che lavora per la A2A Energia società di fornitura elettrica, luce e gas, e alla sorella minore, Camilla, ex danzatrice. Federico frequenta l'Istituto "Veronica Gambara" di Brescia e proprio in questi giorni sta per diplomarsi al Liceo Linguistico.
«A scuola me la cavo bene, quello del diploma è un primo traguardo. Dopo ci sarà l'università, l'obiettivo più importante e concreto. Probabilmente sarà la facoltà di Economia a Brescia, ma alle corse non ci rinuncio, il tempo per riuscire bene in tutto lo troverò». Fidanzato con Chiara, nipote dell'ex professionista Fabrizio Bontempi, il corridore lombardo difende i colori della formazione Continental Beltrami TSA Marchiol diretta da Orlando Maini e Roberto Miodini.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Tanti giovani sono approdati al professionismo e questo credo sia molto positivo per il nostro movimento. Inoltre c'è molta attenzione da parte delle squadre Continental verso gli elite e under 23, un valore aggiunto che non va trascurato».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 5 anni per la Aspiratori Otelli, con una bici della società bianca, rossa, gialla».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Marco Pantani perchè ha fatto appassionare tutti».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«L'atletica leggera, mi affascinano il mezzofondo e i 200 metri».
I tuoi peggiori difetti?
«Alcune volte sono troppo buono e generoso».
Il tuo modello di corridore?
"«Peter Sagan».
Cosa leggi preferibilmente?
«Biografie dei ciclisti».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La sincerità e la fedeltà».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Darei la possibilità a tutti i corridori di mettersi in evidenza in campo internazionale».
Piatto preferito?
«Pasta alla carbonara».
Attrice o attore preferito?
«Vin Diesel».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Mi trovo bene con Yuri Brioni».
Sei religioso?
«Sì, sono credente».
Paese preferito?
«La Spagna per la vitalità e il calore della sua gente».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono un ragazzo su cui poter contare, capace di dare sicurezza».
Hobby?
«Tecnologia e motori».
La gara che vorresti vincere?
«Milano-Sanremo».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«No».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Mettermi in evidenza il più possibile».
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