Luca Testi è un ragazzo toscano, aretino per la precisione, che scopre il ciclismo grazie al fratello Daniele che ha corso fino agli allievi: «Giocavamo tutti e due a calcio, poi Daniele è passato al ciclismo e anch'io mi sono messo alla sua ruota mollando il pallone. E' stata la scelta giusta, la bicicletta mi piace, i semi ci sono tutti, le prime gare a 7 anni con la Polisportiva Albergo. Ora mi alleno con Daniele Bennati - uno dei pochi corridori italiani a vincere la tappa finale del Tour a Parigi e della Vuelta a Madrid - e con Riccardo Marchesini della Amore & Vita».
Testi possiede il colpo di pedale dei passisti scalatori, ma se la cava benissimo anche nelle volata a ranghi ridotti. L'anno scorso, con la maglia della Polisportiva Albergo Del Tongo, ha centrato il bersaglio a San Bartolo a Cintoia e a Foiano della Chiana, due successi che per i toscani significano molto. Nel consuntivo di fine stagione si contano anche quattro secondi posti, tra cui brilla il piazzamento nelle Strade Bianche a Mordano, nel Bolognese, la terza posizione nella Coppa del Giglio a Montevarchi, la quarta a San Girio di Potenza Picena in provincia di Macerata, la nona nella prestigiosa Coppa d'Oro in Trentino Alto Adige, e la decima in un'altra classica di spessore come la Coppa Liberazione a Borgo San Lorenzo nel Fiorentino.
Ha un ottimo motore, è un corridore che sta maturando ed è tra i giovani più promettenti: ha sorpreso per la sua continuità, e sta facendo esperienza. Luca Testi è di Ceciliano, una piccola frazione a soli 2 km da Arezzo, dove abita con papà Giuseppe, capo reparto in una ditta orafa di Pieve al Toppo, e mamma Paola, titolare di una panetteria di famiglia in cui lavora anche Daniele. In gruppo lo hanno ribattezzato "Divus": «E' un soprannome che mi è stato affidato in occasione del torneo equestre La Giostra del Saraceno, che si tiene due volte all'anno ad Arezzo. Il torneo contrappone i quattro Quartieri della città: io faccio parte di quello di Porta Sant'Andrea il cui motto è Divus Andreas Superior Discedit. Da allora tutti mi chiamano così».
Testi, che frequenta i corsi del settore tecnico ecomomico sportivo all'Istituto d'Istruzione Superiore "Buonarroti-Fossombroni" di Arezzo, debutta quest'anno nella categoria juniores con la formazione aretina Valdarno Regia Congressi Seiecom presieduta da Mario Cellai e diretta da Francesco Sarri.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«E' cresciuto molto in tutti i settori, dalle giovanili alla massima categoria».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 7 anni nella Polisportiva Albergo, avevo una bici Bianchi dal tradizionale colore».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx per le sue vittorie infinite».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il motocross».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono un pò testardo».
Il tuo modello di corridore?
«Matteo Trentin perché è un corridore completo».
Cosa leggi preferibilmente?
«Leggo di sport in particolare».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere e la simpatia».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Metterei da parte la tecnologia, e lascierei più spazio alle sensazioni».
Piatto preferito?
«Pizza».
Attrice o attore preferito?
«Brad Pitt».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Mi trovo bene con tutti i compagni di squadra».
Sei religioso?
«Sì».
Paese preferito?
«L'Australia per i suoi territori e paesaggi».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che porto sempre a termine i miei obiettivi».
Hobby?
«La caccia e la pesca».
La gara che vorresti vincere?
«Parigi Roubaix».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Con i miei genitori che fanno molto per me».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Portare in alto il nome della mia nuova squadra».
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