Da una parte i ripartisti, dall’altra i fermatori, che poi possono essere tranquillamente collocati tra gli allarmisti o i salutisti. Quest’ultimi, però, quasi tutti sono per la ripartenza delle loro attività lavorative, ma anche dei loro viaggi extra-regione. Insomma i calcatori, i ciclisti e gli sportivi tutti che si fottano, io devo pensare alla mia salute mentale, voi che siete strapagati andate a quel paese, purché non sia il mio perché siete gente infetta.
Il Paese si mette in moto e il mondo anche, mentre le nostre istituzioni politiche sportive mostrano una debolezza e una confusione talmente evidente da parer non vera. Dilettanti allo sbaraglio? Parrebbe così, anche se ho imparato negli anni a non far fesso chi fesso non è. Quindi la faccenda è molto più complessa e di difficile soluzione. Un fesso lo si fa fesso e lo si rimuove, qui ci si trova di fronte a qualcosa di più complesso e grande. Grazie al cielo per lo sport tutto – compreso il nostro - si sta battendo ed esponendo con tutte le forze il mondo del calcio, al quale va tutta la mia solidarietà e gratitudine: se non ci riescono loro a giungere ad una sintesi governativa non ci riuscirà nessuno. Sento gente che dice, ma si che si riparte, che ce vò? Ci vuole una volontà politica, altrimenti non ci si muove. Ci vuole un Governo che metta nelle condizioni con protocolli sanitari rigidi ma attuabili e ragionevoli gli organizzatori, ma prima ancora degli organizzatori i prefetti e tutte le istituzioni politiche che sono chiamate a dare il loro assenso per lo svolgimento di una corsa ciclistica, che questa sia dilettantistica, giovanile, amatoriale o professionistica. Ci vuole buon senso, che chiaramente al momento è elemento sconosciuto in tutta questa vicenda, quanto le mascherine o i reagenti.
La domanda non è ripartiamo, ma come? E immediatamente dopo, oltre aver stabilito tutte le misure di sicurezza sanitaria da seguire in allenamento, ritiro e negli spazi comuni, bisogna rispondere ad una semplicissima domanda: in caso di positività al Covid di un corridore, come ci si comporta? Al momento, prendendo il calcio, in quarantena ci vanno tutti coloro che hanno frequentato il positivo. È chiaro che questo è un provvedimento letale per qualsiasi tentativo di ripresa. Se invece si arriverà a mettere in quarantena solo e soltanto chi è affetto da Covid, la cosa si potrà fare.Qui sta il punto , non ce ne sono altri.
L’impressione, che ho per altro dal 10 marzo scorso, è che non si farà assolutamente nulla. La cosa che mi rende inquieto è il capire perché? Mi dicono: è per la tua salute, idiota. Sì, certo, come no, se fosse per la mia e la nostra salute dovremmo stare ancora tutti rintanati a casa, quindi c’è qualcosa che non mi torna, ma questo è un altro discorso.
Stavamo bene quando stavamo peggio. Le frasi fatte per parlare… canta Levante. Per la cronaca la canzone si intitola “Andrà tutto bene” senza #. Sì, come no.