Le domande, in questo periodo, sono le stesse per tutti: «Si potrà o non si potrà?». E le risposte possono essere difficili da digerire, come accade in Belgio.
«Pensare a un Giro delle Fiandre con il pubblico sembra impossibile quest'anno, senza un vaccino»: a dichiararlo il vice primo ministro belga Alexander De Croo, membro del Consiglio di sicurezza nazionale.
Al Consiglio di sicurezza nazionale si parlerà oggi di abbassare alcuni livelli di guardia nel mondo dello sport (come la riapertura degli allenamenti collettivi, pur con distanziamento sociale) ma a cinque mesi dall’appuntamento con la Ronde (in calendario per il 19 ottobre), Alexander De Croo spiega: «Una corsa con il pubblico sembra impensabile quest'anno se non arriva un vaccino. Oppure la trasmissibilità del virus dovrebbe essere vicina allo zero e al momento il risultato è ancora lontano. Stiamo valutando di allinearci sulle posizioni dell’Olanda, che ritiene che eventi di massa siano possibili solo in presenza di un vaccino».
E aggiunge: «Il nostro team di esperti guidato dal virologo Marc Van Ranst ci spiega che disputare la Ronde il 18 ottobre non è impossibile, ma non sarà certo un evento con tende VIP e grande folla alla partenza e al traguardo. E se ci dovesse una seconda ondata di virus, dovremo rivedere tutto».
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