Si continua a lavorare, in Svizzera, in vista dei campionati mondiali di Aigle-Martigny, ma si naviga a vista e non potrebbe essere diversamente in questi mesi tanto difficili.
Ne ha parlato alla tv RTS il responsabile del comitato organizzatore Grégory Devaud: «Bisogna affrontare con umiltà la situazione attuale, non possiamo avere oggi la presunzione di sapere quel che sarà. In Svizzera fino alla fine di agosto sono vietate le manifestazioni con più di 1000 persone, anche se per quando riguarda il mondiale restiamo ottimisti. Le autorità politiche restano prudenti, ma noi lo siamo altrettanto. Vogliamo che sia una festa del ciclismo, ma non a qualsiasi costo. Dovremo adottare misure nuove, dovremo pensare a un mondiale diverso, dovremo mettere la salute davanti a tutto».
Devaud analizza tutte le possibilità, compresa quella di un rinvio del mondiale di Aigle-Martigny: «Ci abbiamo pensato, ma per la nostra organizzazione, in questo momento, è quest’autunno o mai più. Nel 2021, 2022 e 2023 il mondiale è già assegnato, nel 2025 toccherà all’Africa, ci sarebbe la possibilità del 2024 (assegnati a Zurigo, sempre in Svizzera, ndr) o dopo, ma è una soluzione che non ci interessa».
La rassegna iridata, lo ricordiamo, è in programma dal 20 al 27 settembre. In apertura, domenica 20, è in programma la crono dei professionisti ma è probabile - visto che nella stessa giornata è fissata la chiusura del Tour de France - che ci sia uno slittamento nella tradizionale collocazione di mercoledi 23 settembre. Domenica 27, a chiusura della rassegna iridata, la prova in linea dei professionisti.
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