Edoardo Sandri, l'agricoltore che ama la bicicletta, si è avvicinato al ciclismo con l'aiuto della famiglia e ha dato vita a un sogno che aveva nel cassetto. «Pedalare è una parentesi della mia vita, una grande passione, che spero si chiuda il più tardi possibile. Tutto è partito da papà, che ha corso prima di me, poi ho dato slancio a questo impulso che giorno dopo giorno si è fatto largo dentro di me. Studiare non è mai stato un obiettivo primario, dopo le corse preferisco aiutare mio padre nella azienda agricola di famiglia».
Sguardo attento, idee chiare, magrissimo come gli scalatori al punto da fermarsi a 53 chili (è alto 1 metro e 72 centimetri), Sandri è un giovane interessante, che vince poco, ma ha già maturato esperienze importanti. Viene da un 2019 con gli juniores nella Campana Imballaggi Rotogal di Lavis, squadra del Comitato Trentino, con la quale ricorda volentieri il terzo posto nella classifica generale del Giro d'Austria vinto dal tedesco Marco Brenner, il secondo nella Noventa-Enego, il quarto nella Schio-Ossario del Pasubio, quinto nella Vittorio Veneto-Passo San Boldo e a Loria, settimo nella cronoscalata a Montemarcello al Giro della Lunigiana, e altri piazzamenti fra i primi dieci. Risultati che la dicono lunga sulle qualità di grimpeur del giovane corridore trentino, che nel suo palmares conta il successo ottenuto a Marostica, nel 2017, tra gli allievi.
Come ti immagini il 2020? «Il mio obiettivo è crescere insieme alla squadra e diventare uno specialista delle corse a tappe. Mi ritengo un buon scalatore, un terreno a me più congeniale dove fare la differenza. Sogno di partecipare a un grande Giro, e vincere una tappa del Tour de France».
Sandri compirà 19 anni il primo giorno di agosto, abita a Castel Ivano, nella frazione di Stigno in provincia di Trento, assieme al padre Luigi, allevatore di polli da carne, alla madre Flavia che lavora per un allevamento di galline ovaiole, e alla sorella maggiore Denise, laureata in Scienze Pedagogiche. Ciclista a tempo pieno, Edo ha seguito un percorso triennale di agraria per diplomarsi Operatore Agricolo all'Istituto Superiore Agrario "Antonio Della Lucia" di Feltre. Sandri si appresta dunque a partire con nuovi progetti e farli crescere con il Cycling Team Friuli, formazione Continental di Roberto Bressan, diretta da Andrea Fusaz, Alessio Mattiussi e Fabio Baronti.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Da un paio di anni a questa parte sono parecchi i corridori che approdano al professionismo in età giovanissima, e questo è un bene».
A quale età hai cominciato a correre?
«A 10 anni per il Veloce Club Borgo, con una bici rossa e gialla che mi fu concessa dal team».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Marco Pantani per le sue imprese».
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Solo e sempre il ciclismo».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono un pò testardo».
Il tuo modello di corridore?
«Vincenzo Nibali».
Cosa leggi preferibilmente?
«I quotidiani sportivi»
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La gentilezza».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Va bene così com'è».
Piatto preferito?
«Pasta alla carbonara»
La tua attrice o attore preferiti?
«Non seguo la cinematografia».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Finora Andrea Pietrobon, mio compagno di squadra».
Sei religioso?
«Non sono praticante».
Paese preferito?
«La Svizzera per le sue bellezze e il tenore di vita».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Sono colui che punta a raggiungere i propri obiettivi».
Hobby?
«L'agricoltura nel tempo libero».
La gara che vorresti vincere?
«Una tappa del Tour de France».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Con i miei genitori per il sostegno e gli aiuti che mi danno».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Fare esperienza, e partecipare a un giro a tappe».
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