È la condizione di molti corridori in queste settimane: ad aumentare l’incertezza della situazione legata alla pandemia, c’è quella che deriva dalla fine del contratto a fine stagione.
Ne ha parlato, per esempio, Sep Vanmarcke ad hnl.be proprio nei giorni in cui, uomo da classiche - avrebbe dovuto battersi per inseguire la gloria sui muri delle Fiandre o sulle pietre della Roubaix.
«Il mio contratto scade a fine stagione e so che ci sono molti corridori nella mia stessa situazione. E per molti di noi la situazione di incertezza durerà ancora per molte settimane perché al momento è impossibile parlare di contratto con le squadre. Nessuno può prevedere quel che accadrà e la situazione è incerta. Io compirò 32 anni a fine luglio, credo che le squadre sappiamo quello che posso dare e che possono correre ad massimo livello ancora per qualche anno. Ma basterà?».
E poi aggiunge: «In questi giorni sto seguendo il programma di allenamento stilato da Peter Schep. Faccio sessioni intensive, blocchi di lavoro, tutto quello che serve per mantenere la mia condizione. Se le classiche si disputeranno in autunno, sarebbe bellissimo riuscire a vincerne una. Ma tutto dipenderà da come andranno le cose con la crisi del coronavirus: prima serve la sicurezza della salute, poi si potrà organizzare».
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