Non è un’idea rivoluzionaria, ma è un’idea. E come tale merita applausi. Si chiama «Des velos pour l’hosto» ed è venuta a Nina Gouze, 34enne parigina costretta come tutti all’isolamento.
Il 20 marzo ha letto l’annuncio di un anestesista parigino che cercava una bici da acquistare per andare da casa all’ospedale senza dover far ricorso ai mezzi pubblici e in quel momento è scattata la scintilla.
Sfruttando Facebook è nata una rete che ha continuato ad ampliarsi ed ora è arrivata a più di 1000 persone che hanno messo la loro bicicletta a disposizione del personale sanitario in diverse città della Francia. Un prestito per aiutare chi è in prima linea.
«Non so quanti medici o infermieri aiuteremo, ma fossero anche solo cinquanta o sessanta avremmo ottenuto un grande risultato. So che in molte città francesi le società che gestiscono le biciclette hanno lanciato programmi di aiuti per medici e infermieri, la nostra è una piccola iniziativa ma vi assicuro che mi ha emozionato vedere la generosità di tanta gente e la determinazione con la quale molti si sono impegnati per farlo conoscere ad altri ciclisti e al personale medico» spiega Nina.
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