Non c’è da stare allegri, ma non è nemmeno il caso di flagellarsi antitempo. «La situazione è chiaramente complicata – dice a tuttobiciweb il numero uno del ciclismo italiano Renato Di Rocco -, ma lungi da me non pensare all’avvio di un’attività agonistica. Che non si possa correre il Giro d’Italia, così come quello under’23 o femminile».
Non potevano esimerci dal chiamare il presidente Federale, dopo aver letto l’intervista apparsa questa mattina sul Messaggero. Ieri l’incontro con il Ministro dello sport Vincenzo Spadafora. Il momento per parlare un po’ di tutto: dalla defiscalizzazione per gli sponsor, al supporto per le società di base. Sul piatto anche gli allenamenti dei professionisti che si ipotizza possano riprendere a fine aprile che solo la pista e le prove a cronometro riprenderanno con scadenze ben precise e scadenziate. Possibile rinvio al 2021 per il Giro d’Italia e tutte le altre corse europee? «Non è così, non ho mai detto nulla di simile – ribatte secco Di Rocco -. C’è la volontà di ripartire e dovrà essere fatto nel rispetto dei protocolli e delle modalità che tengano conto della salute pubblica. Il Giro ad ottobre? È più che un’idea, è un nostro obiettivo, perché in un momento delicato come questo, dove il turismo non solo è in ginocchio ma fermo, il Giro potrebbe essere davvero il vettore ideale per poter rimettere in moto tutto».
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