UCI, CPA, AIGCP e AIOCC - ovvero tutte le parti protagoniste del mondo del ciclismo su strada - hanno stabilito ieri la sospensione delle corse fino al 1° giugno. Rimandato quindi il Delfinato, che avrebbe dovuto scattare il 31 maggio, ma rimane fermo al suo posto il Tour de France,
«Mentirei se dicessi che non stiamo lavorando su altre ipotesi - spiega Christian Prudhomme, direttore del Tour e del ciclismo per ASO - e sappiamo bene che i corridori dovrebbero riprendere ad allenarsi a fine aprile perché il Tour possa mantenere le stesse date. Ma quello che conta di più è la lotta alla pandemia: noi ci adatteremo in funzione della situazione sainitaria del Paese: nell'espressione "Tour de France" quello che conta è France e se non si dovesse disputare il Tour questa estate significherebbe che il Paese è di fornte ad una catastrofe. Ma una cosa è certa, il Tour de France non si disputerà a porte chiuse. Il Tour de France è fervore, entusiasmo, sono soprattutto i sorrisi. E noi vogliamo ritrovare quei sorrisi».
Nella riunione tenuta ieri i protagonisti hanno deciso di organizzare un appuntamento ogni 15 giorni per decidere o meno di prolungare la sospensione del calendario, con l’obiettivo di consentire ai corridori di avere almeno un mese di preparazione prima di affrontare una grande corsa, magari facendo precedere il Tour da una corsa di preparazione come il Delfinato o il Giro di Svizzera.