Friulano nato a Pordenone, poi cresciuto a Cordenons - il paese dell'ex professionista e grandissimo pistard azzurro Maurizio Bidinost - Eric Paties Montagner monta in sella all'età di 10 anni, la prima bici è bianca, ma non ricorda la marca.
«Ho iniziato grazie a mio nonno Tullio che è molto appassionato di ciclismo. Mi ha contagiato, e ben presto ho capito che questo sport mi piaceva così ho continuato: da piccolo ho praticato il basket ma al canestro ho preferito le due ruote».
Il nonno è Tullio Bianchettin che i cordenonesi, e non solo, conoscono benissimo per il suo passato con i dilettanti, ma soprattutto perchè tra i Cicloamatori è una vera e propria star. Con la Work Service di patron Massimo Levorato, l'anno scorso, al primo anno da Juniores, Eric ha conquistato due successi: a Castelbolognese e a San Marco di Ravenna - evidentemente la provincia del Ravennate porta fortuna a Paties Montagner - che un anno prima, precisamente l'8 luglio 2018, vince per distacco il campionato italiano su strada degli allievi a Comano Terme, ma in Trentino.
«Finire la stagione con due successi è un grande risultato, soprattutto perchè inattesi. E' stato un anno di grande crescita per me, alla mia prima esperienza con gli juniores ho saputo gestire bene il salto di categoria in una formazione importante come la Work Service. Ora sto lavorando per pianificare la nuova stagione e fare un altro passo avanti».
Ciclisticamente parlando si considera un passista scalatore, da salite lunghe, un terreno che predilige anche per via del suo peso da grimpeur, 62 chili distribuiti in 180 centimetri di altezza. A Cordenons vive con il padre Tiziano, serramentista e socio di società presso la Ciclistica Ottavio Bottecchia di Pordenone, e mamma Lidia che fa la commercialista. E' figlio unico. E' fidanzato con Silvia Agostinetto (sono entrambi nati nel 2002), che corre tra le juniores nella Polisportiva Vallerbike di Empoli. Paties Montagner frequenta l'Istituto Tecnico Statale per Geometri "Sandro Pertini" di Pordenone e anche per questa stagione difenderà i colori della società Work Service di Padova diretta da Matteo Berti e Francesco Rigon.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Direi che siamo messi bene su tutti fronti, e anche in campo internazionale non siamo secondi a nessuno».
A che età hai cominciato a correre?
«Ho iniziato quando avevo 10 anni con il GS Pasiano, la prima bici era bianca».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Peter Sagan per la sua tecnica in corsa.
Quale altro sport ti piacerebbe praticare?
«Il basket, che ho praticato prima di correre in bici».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono egocentrico, ogni tanto passo i limiti e alle volte esagero».
Il tuo modello di corridore?
«Sempre lui, Peter Sagan».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non leggo».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Toglierei di mezzo la burocrazia che rende impossibile il possibile, non si devono complicare le cose semplici».
Piatto preferito?
«Bistecca alla fiorentina».
La tua attrice o attore preferito?
«Senza dubbio l'attore americano Will Smith».
Chi è il tuo collega più simpatico?
«Christian Pase, con il quale ho iniziato a correre».
Sei religioso?
«Non frequento».
Credi nell'amicizia?
«Sì, ma a quella a distanza».
Cosa vorresti che si dicesse di te in particolare?
«Che sono altruista».
Hobby?
«I video giochi e la televisione».
La gara che vorresti vincere?
«Campionato del Mondo».
Ti senti in debito con qualcuno in particolare?
«Non devo nulla a nessuno».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Mi piacerebbe partire bene e aiutare la squadra».
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