Nic Dlamini è tornato in sella dopo essersi rotto il braccio alla fine del 2019 nell'incredibile incidente di cui era stato protagonista all'interno del Table Mountain National Park, quando i rangers avevano interrotto un suo allenamento fermandolo a forza. Dopo aver ridotto la frattura con un'operazione e aver svolto l'indispensabile riabilitazione, il ventiquattrenne sudafricano del Team NTT Pro cycling ha ricevuto il via libera ad uscire su strada, ma come ormai la maggior parte dei colleghi in giro per il mondo deve confrontarsi con le restrizioni vigenti per combattere la diffusione del coronavirus.
«Al momento mi trovo in Olanda, dove a oggi è ancora permesso allenarsi all'aperto ma ovviamente è meglio uscire da soli e così sto facendo, seguendo tutte le prescrizioni del caso. Tornare in bici dopo questo lungo stop è stata una sensazione fantastica. Mi sono allenato in casa per 10 settimane, penso che sia stato più che sufficiente, ora mi merito un po' d'aria fresca» racconta Nic.
E ancora: «Superare questo infortunio è stato davvero difficile. È successo in un momento strano, in modo anche un po' imbarazzante (la notizia ha fatto il giro del mondo, ndr), ma ero tranquillo perchè sapevo che avevo qualche mese per riprendermi in vista dei Giochi Olimpici. Ora per mia fortuna sono stati addirittura rimandati al 2021, il mio sogno di rappresentare il Sudafrica a Tokyo 2020 è solo rimandato. Ringrazio per il supporto la mia famiglia, la mia ragazza, la squadra e tutti i fans. Nelle prime settimane non riuscivo a stare dietro a tutti i messaggi di affetto che ricevevo».
«Sono ancora super motivato e non vedo davvero l'ora di ritrovarmi sulla linea di partenza, correre e fare un bello spettacolo. Spero per il bene di tutti che l'emergenza sanitaria in corso si risolva in breve tempo e che presto ritroverò compagni e avversari sulle strade dei grandi giri e delle classiche più belle» conclude Dlamini, che ha tutto il tempo di ritornare in forma prima che riprendano le gare.
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