Abbiamo raggiunto telefonicamente a Montecarlo Nicolas Roche, anche lui attualmente in quarantena - da una settimana - a seguito delle restrizioni imposte dall'emergenza Coronavirus: «Sto vivendo questo periodo con grande incertezza. È impossibile fare programmi e pensare quando si tornerà a correre, mancano gli obiettivi. Quando sono venuto a conoscenza che l’Italia sarebbe diventata zona rossa, ho subito immaginato che anche qui a Montecarlo nel giro di poco la situazione sarebbe diventata la medesima. All’inizio non sapevo cosa fare, se rimanere qui, tornare in Irlanda a casa mia oppure andare in Sud Africa per continuare la preparazione. Mi sono poi confrontato con la mia squadra (il Team Sunweb ndr) che mi ha espressamente consigliato di rimanere qui in Francia e di evitare spostamenti. Ovviamente la salute ha la priorità su tutto. Certo, è difficile accettare questa battuta di arresto ma è sicuramente la cosa migliore. Ci sarà tempo per recuperare. Bisogna essere forti, sapersi adattare e tutto tornerà come prima, anzi più bello».
Che percezione hanno a Montecarlo di noi italiani che siamo, dati alla mano, il paese più colpito in Europa?
«All’inizio tutti hanno pensato che fosse esagerato, senza pensare al reale pericolo e alla velocità di contagio di questo virus. Adesso anche qui in Francia stiamo adottando le stesse misure restrittive presenti in Italia. È tutto chiuso, fatta eccezione per i servizi di prima necessità come supermercati e farmacie. È una situazione che purtroppo sta mettendo in ginocchio il mondo intero, quello dello sport e non solo».
Come sta gestendo gli allenamenti?
«Sto cercando di mantenere la condizione fisica. Faccio due ore al giorno sui rulli e poi vado a correre, circa 45 minuti. Vista la situazione attuale ho preferito cambiare un po’ metodologia di allenamento».
Sta riscoprendo dei nuovi hobby che la frenesia delle corse le aveva fatto accantonare?
«Mi dedico anche alla faccende domestiche - ride -. Sono un ragazzo molto organizzato e mi piace avere la casa sempre in ordine. Faccio tutto con più calma senza aver la fretta tipica di quando si è nel bel mezzo della stagione, dove a volte non si ha neanche il tempo per respirare. Mi dedico anche alla lettura e a guardare film in assoluta tranquillità. Insomma cerco di tenere occupata la mente, per noi atleti è difficile non avere obiettivi precisi».
Come vede la ripresa una volta finito tutto questo?
«Bella domanda. Al momento posso solo fantasticare, ma sicuramente una delle prime cose che faró sarà una bella cena con amici. Quando sarà la prima corsa? Difficile dirlo adesso, ma spero presto. Non sarà semplice tornare a correre dopo questo lungo stop forzato ma siamo tutti sulla stessa barca, è come se stessimo affrontando un “secondo inverno”, una seconda preparazione in vista della stagione che verrà. Sarà come correre a gennaio. Ma torneremo e sarà ancora più bello di prima, ne sono certo».
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