Non sa se potrà andare a fare la visita di controllo a fine mese, ma per Mario Cipollini questo non è assolutamente un problema, come non è un problema questa quarantena prolungata, per lui iniziata già dal mese di ottobre. «Sto sempre meglio, anche se questa situazione non ci voleva assolutamente, per tutti, perché è una vicenda oltre che drammatica estremamente dolorosa - spiega a tuttobiciweb -. In alcune zone d’Italia la situazione è pazzesca e noi tutti dobbiamo solo essere pazienti e rispettosi delle disposizioni del nostro Governo».
Mario Cipollini parla dalla sua casa di Monte San Quirico, in provincia di Lucca. È da lì che l’iridato di Zolder osserva il mondo improvvisamente piombato in un clima di silenzio e paura. «La situazione è molto pensate – aggiunge -, speriamo che tra qualche settimana gli indicatori di questa pandemia comincino a virare decisamente verso il bello per cominciare a sperare e a pensare alla rinascita. Abbiamo tutti bisogno di normalità, di recuperare i nostri spazi e le nostre abitudini, anche se personalmente questa situazione non ha fatto che ridurre ulteriormente il mio raggio d’azione. Poco potevo fare prima a causa del mio cuore ancora convalescente, ancor meno adesso che devo come tutti metterci il cuore per il bene nostro e del prossimo».
Inutile dire che uno come Re Leone si senta davvero come un leone in gabbia. «In casa sono con Ginevra, la mia chihuahua. Per il resto non faccio altro che fare un po’ di palestra, leggere, rispondere a mail e chiamare qualche amico come Mario Scirea o Roberto Corsetti. Qualche giorno fa ho fatto anche un collegamento “facetime” con Giovanni Lombardi e Peter Sagan: erano in quarantena a Montecarlo, e ci siamo tenuti compagnia a vicenda tra ricordi e qualche bischerata. In momenti come questi è necessario come l’aria farsi anche una risata, altrimenti si salta di testa. Se penso positivo? Io sono di estrazione contadina e, soprattutto, sono un ex corridore. Sia gli uni che gli altri, sanno sempre guardare il bicchiere mezzo pieno. Contadini e corridori hanno la stessa capacità di suoerare avversità e spostare il traguardo più in là. Non c’è problema: tra poco la corsa ricomincia».
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