Dopo un 2019 da ricordare, Martina Sanfilippo ci riprova. Con due obiettivi ben definiti: il tricolore a cronometro e la Coppa Rosa per allieve. Che la ragazzina piemontese, 15 anni, sia fra le più attese di questa stagione è cosa nota già rileggendo i risultati ottenuti lo scorso anno: campionessa italiana in pista nell'Inseguimento a Squadre, seconda nel tricolore contro il tempo, alle spalle di Francesca Barale, prima sul traguardo di Sabbio Chiese nel Mantovano, terza nel tricolore a cronometro a squadre, quarta alla Coppa Rosa di Borgo Valsugana, vincitrice della classifica finale della Coppa Piemonte di Ciclocross.
«Effettivamente sì, sono soddisfatta, ma come si dice non ci si accontenta mai e si punta sempre a concedersi qualcosa di più. L'italiano a cronometro e la Coppa Rosa sono un grande stimolo. So che dipenderà da me e spero di poterle correre da protagonista».
Sono stati degli amici, in particolare Filippo Borello (tutt'oggi corre tra gli allievi ed è stato campionae italiano di ciclocross, ndr) a trasmettere l'amore per la bicicletta a Martina quando aveva soltanto 9 anni. Da quel momento ha corso sempre molto in pista, e continua a farlo, su strada e nel ciclocross, anche se non è per niente facile combinare le tre discipline.
La giovanissima Sanfilippo abita a Trana, in Val Sangone poco più di una ventina di chilometri da Torino, con il padre Luciano (origini siciliane) direttore amministrativo del Centro di Odontoiatria a Rivoli, mamma Tiziana che lavora all'Unicredit di Giaveno, e il fratello minore Cristian che corre tra gli esordienti. "Sanfy", nomignolo con il quale viene chiamata in gruppo, frequenta il Liceo Scientifico indirizzo delle Scienze Applicate "Blaise Pascal" di Giaveno, e appena ripartirà l'attività disputerà la sua seconda annata con la categoria delle allieve rimanendo fedele ai colori della società piacentina Vo2 Team Pink diretta da Gianluca Andrina.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«C'è ancora molto da fare specialmente a livello femminile, ma sono stati fatti molti passi avanti».
A quale età hai cominciato a correre?
«Ho iniziato a 9 anni per la SC Piossasco, con una bici Morando di colore gialla».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Senza dubbio Mathieu Van Der Poel, per la sua completezza».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono maniaca del controllo ma anche disordinata».
Il tuo modello di corridore?
«Letizia Paternoster».
Cosa leggi preferibilmente?
«Alterno racconti romantici e drammatici».
Cosa apprezzi di più in un uomo?
«Anche l'occhio vuole la sua parte, ma soprattutto mi interessa l'aspetto interiore, e che sia un ciclista».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Vorrei cambiare il pensiero delle persone, e la cultura del nostro sport».
Piatto preferito?
«Lasagne e la parmigiana».
Hobby?
«Amo cucinare».
La gara che vorresti vincere?
«La Coppa Rosa».
Come trascorri queste giornate di reclusione forzata?
«Molto dipende da come mi sveglio la mattina, o mi alleno oppure mi butto sui libri di scuola. Poi, porto a spasso la mia cagnolina Chicca passeggiando attorno a casa mia».
Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Vorrei incominciare subito con il botto, e preparami bene per la sfida tricolore a cronometro».
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