Face aux menaces et aux chantages, Marion Sicot
— France tv sport (@francetvsport) March 8, 2020
a cédé et a consommé de l'EPO. Retour sur une affaire de "dopage forcé" selon la cycliste, qui témoigne en exclusivité pour #Stade2. pic.twitter.com/CJQEGdG5A7
Una brutta storia che inizia con il doping e si allarga alla delicata questione del trattamento di un'atleta donna e il suo DS, uomo, che le chiede foto in bikini. C'è di tutto nella coraggiosa denunicia di Marion Sicot, ciclista francese, allenata da Franck Alaphilippe, cugino e allenatore del noto Julian, trovata positiva all'EPO a fine settembre 2019. La positività proviene dal test effettuato ai campionati nazionali transalpini a cronometro del 27 giugno scorso, ma comunicati solo 2 mesi dopo. Da subito la Sicot si è dichiarata innocente, dando la colpa al ciclo mestruale. .
Ad un certo punto l'atleta ha però trovato il coraggio di voltare pagina confermando la sua colpevolezza ed allargando la denunicia al suo ex DS nel team Doltcini - Van Eyck, Marc Bracke, accusato (con tanto di screenshot e chat salvate) di averle chiesto costantemente foto in bikini. Una richiesta che, viene sottolineato, deve restare segreta. L'uomo si giustificherà affermando che si tratta di un vecchio metodo per tenere sotto controllo la forma delle cicliste. Sicot svela inoltre come il team manager nel 2017 le propose di gareggiare nella formazione belga senza ingaggio e pagandosi le spese di viaggio, ma questo è ancora un'altra, triste, storia..
Se volete saperne di più potete guardare il servizio di France TV Sport.
Face aux menaces et aux chantages, Marion Sicot
— France tv sport (@francetvsport) March 8, 2020
a cédé et a consommé de l'EPO. Retour sur une affaire de "dopage forcé" selon la cycliste, qui témoigne en exclusivité pour #Stade2. pic.twitter.com/CJQEGdG5A7
xx
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.