Partì in bicicletta, da sola. Partì senza orologio, da pellegrina. Partì a due ruote, con sacche e zaino. Alba partì leggera: quella leggerezza regalata da una scelta, una decisione, una direzione, un percorso, un percorso facile, quello di un fiume da risalire dalla foce alla sorgente, dunque una traiettoria imperdibile, e regalata anche da un senso, anzi, una missione, riportare all’origine “un sassolino liscio e rotondo, consumato e levigato dal suo rotolare”.
“I segreti del Tagliamento” (Ediciclo, 144 pagine, 15 euro) è la storia del pellegrinaggio di Alba, e della scrittrice Cristina Noacco: centosettanta chilometri fra acque e terre, nomi e versi, leggende e storie, opere d’arte e capolavori della natura. E’ un libro “on the road”, anzi, “on the river”, o meglio, “on the riverside”: “Il viaggio riempiva le dimensioni dello spazio e del tempo. Investiva lo spazio, anche se quel suo vagare non era misurato in chilometri orari: le fughe in avanti si alternvano al ritmo lento dei passi, alle soste in riva l fiume o in cima a un colle e perfino al ritorno sulle tracce delle ruote, per recuperare una vista o una svista. Ma era un viaggio anche nel tempo, perché la disponibilità all’incontro e allo stupore ne dilatava la durata. Ogni evento, per quanto breve, diventava memorabile”.
Così, ad Alba poteva capitare che “ogni pedalata diventava un giro di orologio all’indietro, che la faceva tornare bambina”, saltando da Ottavio Bottecchia (“Chi diceva che fosse morto per le botte ricevute dal proprietario dell’uva che aveva rubato – ma com’era possibile, all’inizio di giugno? -, chi sosteneva che fosse stato ucciso dai fascisti”) a Gianfrancesco da Tolmezzo (“A lasciare a bocca apertra erano soprattutto gli affreschi dell’abside, con i dottori della Chiesa dipinti sulla volta contro uno sfondo blu di lapislazzuli, e i personaggi dipinti sulle pareti: il Cristo risorto imberbe e gli apostoli, ai quali il pittore aveva conferito espressioni e sguardi commoventi”).
Undici capitoli per undici tappe, da Bibione al Passo della Mauria. Un po’ viaggio e un po’ reportage, un po’ guida e un po’ diario, “I segreti del Tagliamento” custodisce un altro segreto: la bicicletta, l’unica a permettere sudate e soste, divagazioni e digressioni, voli ciclistici e pindarici, esami di scienza e di coscienza. “Se è vero che nell’imprevisto trovi tutto, è nell’errare che trovi la via”. A forza di pedali.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.