L'allerta mondiale per il Covid-19 aumenta e le normative sanitarie diventano sempre più stringenti, non solo in Italia. Succede così che persone comuni e campioni affermati si ritrovino bloccati all'estero. Vi stiamo aggiornamento sulla vicenda dei corridori dell'UAE Tour al quinto giorno di quarantena e oggi dobbiamo darvi notizia di quanto sta accadendo ai rider italiani che in questi giorni avrebbero dovuto prendere parte alla prima tappa del Crankworx World Tour a Rotorua, in Nuova Zelanda.
A raccontarlo, tramite le sue pagine social, è Torquato "Toto" Testa. «Non avrei voluto fare un post del genere, ma devo: siamo a Rotorua per il @crankworx e SIAMO TOTALMENTE in SALUTE ma siamo costretti da due giorni a rimanere in isolamento, da soli, nella nostra camera d'albergo a causa delle nuove prescrizioni per il coronavirus in Nuova Zelanda. PER ADESSO NON POSSIAMO PARTECIPARE A NESSUN EVENTO!» scrive il 26enne di Monza, postando una immagine che lo ritrae insieme all'amico e collega Stefano Dolfin.
«Siamo partiti dall'Italia il 1° marzo e siamo arrivati qui il 3 marzo mattina presto, SENZA PROBLEMI nell'attraversare il confine con la Nuova Zelanda. Una nuova "legge" sulle restrizioni dovute al Covid-19 è stata pubblicata dal Ministero della Salute locale il 2 marzo affermando che "tutte le persone che provengono dal Nord Italia che volano in Nuova Zelanda devono autoisolarsi per 14 giorni. I documenti ufficiali di questo provvedimento dicono che queste misure verranno applicate su tutti i voli in partenza dopo le 23:59 del 3 marzo 2020, quindi noi dovremmo essere liberi di partire, avendo lasciato l'Italia il 1° marzo invece NO! L'ambasciata italiana che abbiamo contattato concorda con noi, ma non il ministero della sanità neozelandese🤔Tutta questa situazione sembra irreale ed è discriminatoria nei confronti degli italiani, mentre il Corona Virus è un problema mondiale, NON SOLO DEGLI ITALIANI!!!! Domani potrebbe accadere a voi: tedeschi, francesi, svizzeri, americani....».
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