Era il grande favorito per le volate di questo Tour of Antalya, ma Tim Merlier è riuscito a lasciare il suo sigillo solo all'ultima tappa. Il campione belga della Alpecin-Fenix è riuscito ad anticipare Filippo Fortin (Felbermayr-Simplon Wels), che aveva battezzato la ruota giusta ma non è poi riuscito ad uscire dalla scia del rivale. Terzo posto per Lucas Carstensen (Bike AID), mentre quinto si è piazzato Andrea Guardini (Giotti Victoria) e sesto Giovanni Lonardi (Bardiani-CSF-Faizanè). Nessun cambiamento in classifica generale, con Max Stedman (Canyon dhb p/b Soreen) che si aggiudica la maglia magenta, davanti a Kenneth Van Rooy (SportVlaanderen-Baloise) e un bravissimo Alessandro Fancellu (Kometa Xstra), al primo podio in carriera in una corsa a tappe.
Anche oggi le rovine romane, stavolta di Side Manavgat, sono state lo scenario della partenza dell'ultima tappa. Con la classifica generale così corta, con 28 corridori in un minuto, è inevitabile che il nervosismo sia tanto nelle prime battute e che lasciar partire una fuga rappresenti dei rischi. Sono in tanti a provarci nei primi 50 km, compreso il nostro Luca Wackermann (Vini Zabù-KTM), ma, alla fine, sono in sei ad evadere dopo più di 60 km a velocità altissime. Tra questi i bravi Vincenzo Albanese (Bardiani-CSF-Faizanè) e Samuele Rivi (Tirol KTM), ai quali si uniscono Serghei Tvetcov (Team Sapura), Emil Dima (Giotti Victoria), Gorazd Per (Adria Mobil) e Arthur Kluckers (Leopard), giovanissimo lussemburghese classe 2000, distante solamente 36 secondi dal leader della generale Stedman.
I sei provano a tenere duro, ma il gruppo non vuole correre rischi e rientra addirittura a 20 km dal traguardo di Antalya. La Alpecin-Fenix guida alla perfezione il suo velocista e, nonostante una caduta nelle prime posizioni del gruppo a 500 metri dall'arrivo, Merlier finalizza vincendo nettamente lo sprint.
«Vittoria più importante in assoluto per la mia carriera e anche per la squadra - ammette il simpatico 23enne Stedman -. Bravi i miei compagni ad evitare i secondi bonus per Van Rooy. Sono cresciuto in una famiglia appassionata di ciclismo, però quello che hanno fatto Wiggins e Froome mi ha sicuramente ispirato. Spero di tornare l'anno prossimo in Antalya».
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