Un urlo liberatorio sotto la pioggia battente di Antalya ha accompagnato il primo successo di Giovanni Lonardi in maglia Bardiani-CSF-Faizanè, nonché prima vittoria stagionale per la squadra dei Reverberi. La formazione italiana voleva a tutti i costi scacciare gli spettri di un 2019 negativo e c'ha pensato il 23enne veronese a rompere il ghiaccio in questo 2020.
Inoltre, il successo in volata arrivato nel centro della città turca è arrivato grazie ad una prestazione collettiva maiuscola, che ha visto i ragazzi guidati da Mirko Rossato prendere in mano la situazione sin dalle prime battute di gara, scremare il gruppo e infine lanciare il loro velocista verso il successo. «Giornata fredda, dura e per un momento abbiamo preso anche la grandine - spiega raggiante Lonardi a tuttobiciweb -. Ma non importa, perché alla fine è arrivata questa vittoria che è una liberazione per me e per la squadra. Abbiamo fatto corsa dura, siamo riusciti a tagliare fuori qualche velocista proprio come volevamo e piace a me. Una vittoria importantissima, che dà tanto morale in vista dei prossimi appuntamenti».
Oggi è prevista la tappa regina del Tour of Antalya, con arrivo in quota a Termessos. Lonardi non vuole tirarsi indietro - l'anno scorso ha chiuso settimo sullo stesso arrivo - e proverà a tenere la maglia magenta, pur essendo consapevole che la qualità quest'anno è più alta e in squadra c'è un corridore come Giovanni Carboni, sicuramente più scalatore di lui.
In ogni caso, questa vittoria rappresenta uno step importante per strappare la convocazione per la Tirreno-Adriatico e, soprattutto il Giro d'Italia. «Ero partito bene in questa stagione, ma vincere è tutt'altra cosa e ora spero di confermare quanto fatto di buono anche alla Tirreno-Adriatico. Se dovessi andare al Giro d'Italia diventerebbe matematicamente il mio obiettivo principale, però devo guadagnarmi la convocazione e penso che questa sia la strada giusta. In ogni caso voglio fare bene in tutte le gare, perché in questo sport conta fare risultato e non sono nella posizione di disdegnare nulla. La squadra ha fiducia in me e non mi mette pressione».
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