Una cinquantina di chilometri ad andare, una sessantina a tornare. In un paio di giorni, senza fretta, previste soste e intrattenimenti, l’importante è farsi vedere. Non per sport, ma per solidarietà. Non per esibizionismo, ma per sostegno. Non per se stessi, ma per i malati di Lafora.
Sabato 8 febbraio, alle 8.30, Stefano Biondi, Riccardo Bonelli e Giuseppe Bossiello si ritroveranno in bici al ciclodromo Alfredo Martini a Ponte Buggianese (Pistoia) e poi lentamente, visibilmente e appassionatamente pedaleranno fino a Marina di Vecchiano (Pisa) e torneranno a casa passando per Pisa, con foto simbolica sotto la Torre. Obiettivo, che è una missione: far conoscere, o comunque ricordare, la gravità di una malattia neurologica progressiva, rara e subdola, caratterizzata da crisi epilettiche e deterioramento psichico, e anche l’importanza dell’Aila, l’Associazione italiana lafora, che si batte per combattere questa malattia.
Non è la prima volta che i tre amici, compagni nella Olio Bonelli Ciclismo di Borgo a Buggiano (“Una società senza squadra – spiega Riccardo Bonelli -: infatti non ha sponsor perché l’olio è di produzione e consumo familiare, e non corre perché non facciamo agonismo”), pedalano per nobili motivi. Due anni fa per richiamare l’attenzione sulla sicurezza stradale sostenendo l’Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica, lo scorso anno per appoggiare Autismo in blu, un altro gruppo che si dedica al supporto ai genitori, esperienze di autonomia, terapia multisistemica in acqua e ippoterapia. Stavolta i tre ciclomessaggeri avranno pettorine e striscioni con il nome dell’Aila e distribuiranno materiale informativo. Al pronti-via avranno l’onore dei saluti di Paola Pacca, responsabile regionale dell'Aila, e di Vincenzo Aversano, presidente nazionale dell’Aila, dei sindaci di Ponte Buggianese, Borgo a Buggiano e Chiesina Uzzanese, nonché di due grandi protagonisti del ciclismo professionistico, “Cuore matto” Franco Bitossi e Paolo “Ultimo Kilometro” (il nome della sua gelateria) Fornaciari, e dello “scalatore in carrozzina” Luca Panichi. Per i primi chilometri ci saranno anche i ciclopensionati dei “Pedala in Padule”.
L’evento si terrà con qualsiasi tempo, perché è sempre tempo di bici ed è sempre tempo di solidarietà. Ci vuole ben altro che un po’ di pioggia per fermare i tre B.
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