Toscano di Empoli, dove è nato nel 1999, Filippo Magli vive a Fibbiana, frazione del comune di Montelupo Fiorentino, il paese di "Cuore Matto" Franco Bitossi. Filippo ha iniziato a gareggiare già all'età di sette anni, tra i giovanissimi del Velo Club Empoli. Lo chiamavano "cannibalino" perchè vinceva sempre. La nascita di Magli come ciclista risale a quando aveva soltanto sei anni, ed è sbocciata per seguire la passione prima del nonno Rolando, e poi quella del padre Francesco che di lavoro fa il pescivendolo nei mercati di paese. Mamma Michela è una donna delle pulizie, mentre il fratello minore, Lorenzo, corre tra gli juniores di secondo anno nella squadra del Fosco Bessi di Calenzano.
Non vince, ma sono i tanti i piazzamenti che ottiene nel 2019: Magli è secondo nel tricolore cronosquadre di Treviglio, quinto nel Gran Premio Cuoio e Pelli a Santa Croce sull'Arno, sentita corsa di casa, sesto a Poggiana di Riese, una delle poche gare del calendario internazionale UCI degli Under 23, sesto anche nella Firenze-Viareggio e al "Bianchin" che si svolge a Ponzano Veneto, terzo a Gavardo e La California. E ovviamente l'ambizione è quella di fare meglio in questa sua terza stagione con gli under 23: «Sono sulla buona strada per fare meglio, da ieri sono in collegiale con la mia squadra. Mi alleno con il diesse Balducci, con i compagni c'è grande armonia e voglio partire forte. L'anno scorso mi è mancato lo squillo vincente, ma sono pronto per nuove emozioni da vivere e da provare».
In quanto a resistenza, regolarità e volontà Filippo non è secondo a nessuno: il giovane fiorentino è uno che sa mettere in mostra il suo carattere autenticamente toscano. Corridore completo, Magli è si è diplomato all'Istituto Tecnico per Geometri "Filippo Brunelleschi" di Empoli, e per un certo periodo aveva frequentato il corso di laurea in Scienze delle attività Motorie. E' fidanzato con Emilia Matteoli che corre tra le Elite del Vaiano. Anche quest'anno, Filippo difenderà i colori della formazione Mastromarco Sensi Nibali diretta da Gabriele Balducci, e presieduta da Carlo Franceschi.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Siamo messi bene, specialmente tra i dilettanti, ma bisogna dare continuità».
A quale età hai cominciato a correre?
«Avevo 7 anni, ho iniziato a correre per il Velo Club Empoli. La prima bici era marchiata Bhoss, gialla e nera».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Eddy Merckx, perchè era il cannibale».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No, ma il calcio mi piace».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono un pò testardo».
Il tuo modello di corridore?
«Sarò campanilista, ma dico Alberto Bettiol».
Cosa leggi preferibilmente?
«I romanzi gialli».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il sorriso e che sia comprensiva».
Sei social?
«Quanto basta».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Ci vorrebbe minore pressione nelle categorie giovanili».
Piatto preferito?
«La pasta».
Hobby?
«Attenzione verso altri sport».
La gara che vorresti vincere?
«Giro delle Fiandre».
Televisione, cinema o teatro?
«La tivù, principalmente le serie».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Oggi conta solo apparire, una volta erano più concreti».
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