Curiosi come Luigi Vittorio Bertarelli, uno dei padri fondatori del Touring club ciclistico italiano (poi Touring club italiano), che nel 1897 percorre Basilicata e Calabria affrontando sterrati tra banditi e bestie, annotando dislivelli, dormendo in bettole.
Avventurosi come Enrico Toti, il bersagliere, che con una bici studiata per facilitare la pedalata con una sola gamba, nel 1912 esplora Egitto e Sudan, prima di essere ferato e rispedito, d’imperio (britannico), a casa.
Sportivi (ma anche rispettosi della natura e amanti dell’arte) come tutti quelli che nel 2020 viaggiano in bicicletta per andare al lavoro o a scuola, a fare la spesa o a fare una gita, per salute o per conoscenza, per allegria o per allergia (alle auto, al traffico, al turismo di massa).
Cicloturisti. Una categoria, di più, una comunità, di più, un popolo. Orizzontale in pianura, verticale in salita, trasversale per età, obiettivi, modalità. Dovunque, anche in Italia. Per saperne di più, cioè “per conoscere scelte e abitudini di chi usa la bicicletta come mezzo di spostamento per i propri viaggi e/o durante le vacanze”, l’Università della Insubria e la Fiab promuovono un’indagine nazionale sul cicloturismo in Italia. Un questionario online, che richiede una decina di minuti per essere compilato, su mete, costi, alloggi, compagnia, esigenze e desideri. L’iniziativa è del gruppo di economisti dei trasporti coordinato da Elena Maggi, delegata del rettore Angelo Tagliabue per lo sviluppo sostenibile e mobility manager dell’ateneo di Varese e Como. Il questionario all’indirizzo https://tinyurl.com/cicloturismo2020 scade mercoledì 12 febbraio 2020. Poi i dati della ricerca saranno analizzati e diffusi.
Treno + bici, metro + bici, bike sharing... Pieghevoli, gravel, elettriche... Ciclostoriche, randonnèe, “Chase the sun”... Fine-settimana, vacanze, ferie... Imprese, anche nel loro piccolo. E grandi questioni: a cominciare da sicurezza ed economia. Da più di due secoli la bicicletta continua a essere due ruote, una sella e un manubrio, eppure sembra quanto di più semplice e naturale si possa immaginare. Il passato futuro.
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