Una settimana fa Giancarlo Brocci ha presentato al presidente dell'Uci Lappartient la proposta di un nuovo circuito mondiale con corse su strade bianche e il ritorno ad un ciclismo antico e oggi dall'Australia proprio il numero uno dell'Uci ha aperto la porta a questa novità.
Lappartient, in Australia per il Tour Down Under, ha risposto in conferenza stampa a chi gli chiedeva se la proposta avesse un futuro. «Penso proprio di sì - ha risposto il presidente Uci -, ne abbiamo discusso ed è qualcosa a cui stiamo lavorando. In Uci crediamo che nel gravel ci sia un vero futuro e un enorme potenziale».
Lo sterrato «è nel Dna del ciclismo fin dall'inizio e adesso è tornato estremamente popolare. Il ciclismo cambia - ha concluso Lappartient - e dobbiamo cambiare anche noi. Certo, le federazioni internazionali sono un po' come le grandi navi, lente da manovrare, ma c'è consapevolezza che dobbiamo adattarci alla realtà di oggi, e non solo fre questo ma anche anticipare quale sarà il futuro del nostro sport».
«All'incontro di Aigle con Lappartient ho rappresentato un pensiero, un popolo ed una storia - afferma soddisfatto Brocci -.Ho parlato di ciclismo eroico, di ciò che abbiamo messo in movimento da un quarto di secolo, dell'idea di recuperare strade dimenticate, a partire da quelle senza asfalto, veicolando un messaggio di ricerca di libertà, di sicurezza, di necessità di togliere uno sport così grande dall'assedio del motore e, troppo spesso, dell'inciviltà».
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