Luca Russo è tra i giovani promettenti del ciclismo napoletano e nazionale. E' del 2002 e compirà 18 anni fra sette giorni esatti. E' di Torre Annunziata, ventidue chilometri circa da Napoli, dove tra l'altro sono nati anche l'attaccante della Lazio Ciro Immobile e il ballerino e presentatore Stefano Di Martino marito di Belén Rodriguez. Però il ciclista più famoso è lui, il giovane Russo che ha cominciato a pedalare a 7 anni saltando in sella a una Magnum per volere del padre Nicola, che fa il rappresentante per conto di una azienda di salumi.
Nel 2019, iscritto al team Il Pirata Terracirce Pontina Discount di Sezze Romano (prima stagione da juniores), Luca si scontra con la mononucleosi che gli procura un calo fisico da aprile ad agosto. Prima, e dopo quel periodo, riesce a mettere insieme un secondo posto, due quarti, un quinto, un sesto, due settimi. «Non avevo mai avuto nulla, ma mi sentivo stanco e stufo. Quest'anno voglio riprendermi la mia rivincita».
Luca Russo è un corridore completo, forte sul passo e in salita, abile in volata, e buon cronoman. E' un duro, il campano che ha tutte le carte in regola per andare lontano. Intanto Luca corre e studia al Liceo Scientifico "Pitagora-B.Croce" di Torre Annunizata che è poco distante dal Liceo Artistico Statale "De Chirico" dove c'è la madre Felicia che insegna l'inglese agli studenti delle superiori. A Napoli ci va invece la sorella maggiore di Luca, Martina, laureanda in Ingegneria Biomedica. Veramente bravi i Russo, ragazzi che fanno capire quando è davvero importante studiare e fare sport al tempo stesso. Da gennaio Luca è entrato a fare parte della Cps Professionial-Team Basilicata una realtà in grande espansione diretta da Pino Toni e del team manager Clemente Cavaliere.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Haraggiunto livelli molti alti. Poi, categorie come quelle degli allievi e degli juniores sono cresciute moltissimo».
A quale età hai cominciato a correre?
«Ho iniziato a 7 anni nel Team Balzano di Napoli, avevo una Magnum rossa e bianca».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Marco Pantani, perché faceva sognare a trasmetteva emozioni».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«Tutti gli sport, perché ammiro le persone che si impegnano associando lo studio alla pratica sportiva».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono pignolo».
Il tuo modello di corridore?
«Sono due, Julian Alaphilippe e Peter Sagan perché rispecchiano le mie caratteristiche».
Cosa leggi preferibilmente?
«Adoro i testi di avventura-azione e sport».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«Il carattere».
Sei social?
«Sì, abbastanza».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Affiderei i ragazzi a dei tecnici più esperti, e ai genitori dico di stare lontano dalle faccende sportive dei loro figli».
Piatto preferito?
«Pizza».
Hobby?
«Nel tempo libero mi piace stare con gli amici».
La gara che vorresti vincere?
«Parigi Roubaix».
Televisione, cinema o teatro?
«Cinema, guardo soprattutto i film d’azione e di sport».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«E’ venuto a mancare il rapporto umano, che una volta era nei valori di tutte le persone. Troppo attaccati al cellulare i giovani d’oggi».
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