Marco Andreaus va forte in salita e anche a cronometro, è un corridore completo. E' del 2003 e abita a Borgo Valsugana, il paese di Matteo Trentin e della Coppa d'Oro. Salta sulla bici a 7 anni, ovviamente per il Veloce Club Borgo che, oltre a Trentin ha lanciato Andrea Pasqualon: prima gara terzo in Veneto.
Lo scorso anno, all'ultimo mandato tra gli allievi, sei vittorie per onorare la memoria del padre Franco, odontotecnico, vittima di un incidente: una caduta mentre camminava per strada e un colpo alla testa lo hanno portato via a 53 anni. Marco sfreccia a Gardolo, Trento, Terrossa di Roncà, Mezzocorona, Marostica e nella Marcheno-Sarezzo; sfiora la maglia tricolore a Chianciano, secondo alle spalle di Samuele Bonetto, è quinto sul traguardo della Coppa d'Oro a due passi da casa. Sul biglietto da visita del suo 2019 figurano inoltre il terzo posto in Austria, nella tappa più dura del Radjugendtour (decimo nella generale), il quarto alla Piccola Tre Valli Varesine e l'ottavo alla Coppa Dino Diddi.
Grazie al nonno Giuseppe ha scoperto il ciclismo, poi è lui a trasmettere la passione al fratello minore Elia, esordiente di secondo anno. Mamma Gianna fa l'infermeria all'ospedale di Strigno mentre Marco studia meccatronica all'istituto Tecnico Tecnologico "Buonarroti" di Trento, è alto 180 centimetri per 69 chilogrammi.
Il 2020 è l'anno in cui farà il suo debutto nella categoria Juniores, con la squadra veronese Assali Stefen Omap Cadidavid del manager Marcello Girelli, diretta da Tommaso Pomini e Nicola Menegolo.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«E' in continuo miglioramento, e siamo sulle stesso piano delle più forti nazioni».
A quale età hai cominciato a correre?
«Da G1 con il Veloce Club Borgo, in sella a una San Patrignano gialla e rossa».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Marco Pantani, perchè italiano e mi affascinava il suo stile di andare in salita».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No. Però seguo lo sci nordico visto che l'ho anche praticato».
I tuoi peggiori difetti?
«Spesso mi sottovaluto».
Altruista o egoista?
«Altruista».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non leggo molto, ogni tanto i giornali sportivi».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La gelosia e il carattere».
Sei social?
«Il giusto, mi piace anche chattare».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«La gestione dei ragazzi nelle categorie minori perchè la ritengo troppo esagerata».
Piatto preferito?
«Pizza al prosciutto crudo e burrata».
Hobby?
«Sciare e camminare attorno ai nostri laghi».
La gara che vorresti vincere?
«Giro d'Italia».
Televisione, cinema o teatro?
«Televisione, preferisco i film d'azione».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Oggi sono molto attratti dalle tecnologie, il che permette loro di essere molto più avanti».
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