Umberto Busani, ma lo chiamavano Berto o anche Sogliola. Rapido, scaltro, ala, nel senso del calcio. Lui, di Parma, prima nel Chievo, poi nell’Alessandria, infine nel Napoli. Era a Napoli nel dicembre 1944 quando venne a sapere che a Caserta, attendente di un tenente della Royal Air Force, c’era Coppi, Fausto Coppi, in cerca di una bicicletta. Busani lo presentò a Gino Palumbo, allora redattore al quotidiano “La Voce”, che ne fece una missione, cioè un articolo e un titolo epocali: “Una bici per Coppi”. Gliene offrirono tre. Coppi scelse la Legnano da corsa di Giovanni D’Avino, un falegname di Somma Vesuviana, ex corridore dilettante. E con quella bici ricominciò a pedalare, sognare, correre, vivere e vincere.
“Date una bicicletta a Fausto Coppi” è il progetto di promozione della lettura e cultura della bicicletta a cura di Fernanda Pessolano per l’associazione Ti con Zero e per la Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza, con il sostegno della Federazione Ciclistica Italiana, sul sito di Movio, Mostre virtuali online, del Ministero dei Beni culturali per musei, biblioteche e archivi. Qui si comincia con una mappa virtuale, e da un disegno di Michele Tranquillini si accede a diciannove pezzi di diciannove autori (ma altri se ne stanno aggiungendo), da Claudio Gregori (“Coppi e Bartali”) a Gianni Mura (“Coppi il leggendario”), da Paolo Condò (“Coppi il marito”) a Gian Luca Favetto (“Coppi il piemontese”), da Andrea Maietti (“Coppi e Brera”) a Sergio Meda (“Coppi e Fossati”). Il secondo capitolo riguarda un’installazione artistica, della stessa Pessolano, ancora in fase di lavorazione. Il terzo è dedicato ai magnifici sette classici su Coppi, con i loro incipit: Gianni Brera (da “Coppi e il diavolo”, Baldini & Castoldi), Curzio Malaparte (da “Coppi e Bartali”, Adelphi), Jean-Paul Ollivier (da “Fausto Coppi”, Feltrinelli), Indro Montanelli (da “Indro al Giro”, Rizzoli), Orio Vergani (da “Caro Coppi”, Mondadori), Dino Buzzati (da “Dino Buzzati al Giro d’Italia”, Mondadori) e Mario Fossati (da “Coppi”, Compagnia Editoriale).
Il progetto continua con la biografia di Coppi, le recensioni delle più recenti opere pubblicate nel 2019 e dedicate al Campionissimo, un video sull’attività della Biblioteca della Bicicletta Lucos Cozza, fotografie tratte dal volume “Coppi per sempre” di Auro Bulbarelli e Giampiero Petrucci (Gribaudo) e una serie di citazioni su Fausto Coppi tratte dal libro “Coppi ultimo” di Marco Pastonesi (66thand2nd).
“Questa opera coppiana – spiega Pessolano – è un modo per valorizzare il nostro patrimonio di libri, la nostra rete di collaboratori, la nostra fantasia nel cercare collegamenti umani, geografici, letterari, anche agonistici. In maniera leggera, dinamica, interattiva”.
A cento anni dalla nascita (15 settembre 1919) e a sessanta dalla morte (2 gennaio 1960), Coppi appare infinito. Fra le righe, è sempre quel ciclopico ciclone che scosse il ciclismo, riscaldò l’Italia e conquistò il mondo.
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