E' figlia e nipote d'arte Sara Fiorin: di Daniele e Guido per la precisione. Il primo direttore sportivo della squadra di famiglia e per un certo periodo al servizio della FCI settore Giovanile, il secondo presidente della società di Baruccana di Seveso (Brianza) che, dopo aver lasciato il ciclismo pedalato ha messo in piedi un avviato negozio di cicli, scuola di moltissimi giovani ciclisti.
Sara, 16 anni, non ha fatto altro che seguire la passione di famiglia, chd condivide xon il fratello minore Matteo che passerà tra gli allievi nel 2020. Sara è una atleta che si adatta benissimo alla multidisciplina: è campionessa italiana in pista (quest'anno tre titoli per lei, Velocità a squadre, Madison e Omnium), tricolore nella cronometro a squadre su strada, capace di vincere nel Ciclocross. La sua migliore dote è la velocità, che nel 2019 le ha permesso inoltre di conquistare quattro successi su strada: Telgate, Gazoldo degli Ippoliti, Macherio e Formigine. E' passata tra le juniores a ottobre (come prevede il regolamento di Ciclocross) e dopo aver indossato la maglia azzurra ai campionati europei di Silvelle di Trebaseleghe (Padova), si è subito imposta a Bornate, frazione di Serravalle Sesia, nella prova della Coppa Piemonte. Sara frequenta il Liceo delle Scienze Umane all'Iris Versari di Cesano Maderno, e nel 2020 resterà con la Cicli Fiorin-Primo Costruzioni che si è gemellata con il gruppo sportivo Gauss, società costituita nel Bresciano, ma affiliata nel Trevigiano, in Veneto.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«E' sicuramente in forte crescita, soprattutto per quanto riguarda il Ciclocross»..
A quale età hai cominciato a correre?
«Quando ero una bambina, a 5 anni nella categoria promozionale. Ero piccola ma ricordo bene la prima bici, un esemplare di Graziella rosa con il seggiolino posteriore per le bambole naturalmente marchiata Fiorin».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Mathieu Van Der Poel perchè è un corridori polivalente, valido in tutte le discipline».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono molto ansiosa».
Altruista o egoista?
«Una via di mezzo».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non amo molto leggere, sono interessata a libri che riguardano psicologia e pedagogia».
Cosa apprezzi di più in un uomo?
«La sincerità e la fiducia».
Sei social?
«Dipendo molto da Instagram».
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Se potessi direi a tutte le squadre di permettere ai ragazzi di estendere l'attività a tutte le discipiline».
Piatto preferito?
«Pizza e Sushi».
Hobby?
«Nient'altro che la bicicletta».
La gara che vorresti vincere?
«Campionato del Mondo».
Televisione, cinema o teatro?
«Cinema, il genere romantico e di avventura».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Oggi sono attratti dal mondo digitale, e la peggior cosa è che fra di loro non c'è più dialogo».
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