DOPING. DOPO NOVE ANNI ENRICO ROSSI ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE

GIUSTIZIA | 24/11/2019 | 15:24

Era stato arrestato dai Nas nel settembre 2010 Enrico Rossi, accusato di essere al centro di una associazione dedita al traffico illecito di sostanze dopanti destinate ad atleti professionisti e dilettanti. Accusato insieme a Riccardo Riccò da un amico cicloamatore, Rossi era coinvolto, secondo gli inquirenti, nell’«Operazione Cobra Red» che aveva visto indagate 35 persone fra Roma e Rimini. Ora, dopo nove anni, il calvario dell’ex professionista romagnolo è finito con una piena assoluzione perché il fatto non sussiste.


A Rossi, ex professionista cesenate che si è stabilito oggi a Rimini ed ha 39 anni, era stato addossata l’imputazione di ricettazione. Nel procedimento erano finiti anche  medici sportivi, preparatori atletici, farmacisti e frequentatori di palestre, con 40 perquisizioni domiciliari e personali in varie province d’Italia.


Rossi si era sempre difeso ad oltranza respingendo ogni accusa: «Non mi sono mai dopato - aveva giurato davanti al giudice - né ho mai fatto traffici illeciti con sostanze del genere».

«Fin dal primo momento aveva dichiarato la sua assoluta innocenza - spiegano gli avvocati Alberto e Fiorenzo Alessi - e il Tribunale di Rimini, pur di fronte ad una richiesta di condanna da parte del Pubblico Ministero, gli ha creduto mandandolo pienamente assolto».

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COMMENTI
Forza
24 novembre 2019 15:56 blardone
Andiamo avanti cosi

AMICO CICLOAMATORE...!!!!!???
24 novembre 2019 18:08 geom54
opportuno sarebbe stato per il succitato "amico cicloamatore" del Signor ROSSI Enrico che avesse saputo o qualcuno gli avesse detto della regola delle "10 P"... e sì, perchè ora, il caro "amico cicloamatore" come potrebbe più alzare, mai, gli occhi colmi di vergogna;
in ogni caso..., o poco rispettabile "amico cicloamatore", buona continuazione su tutti i fronti a Lei conosciuti e sconosciuti in quanto parimenti varrebbe la querela per diffamazione o falsa testimonianza o potenziale deleteria idiozia, ma si sà, il Signor ROSSI Enrico era, è e sarà sempre "IL" Signor ROSSI Enrico, ma meglio ancora e più semplicemente dire "UN SIGNORE" e all'"amico cicloamatore" gli siano riservati "sonni tranquilli"... coscienza sua concedendolo.

Rossi
24 novembre 2019 18:48 siluro1946
Non essendo possibile far pagare i danni a chi ha sbagliato, essendo protetti come i panda, almeno allontanarli dai loro incarichi. Essendo chiaramente in malafede in quanto non avendo commesso nessun reato come hanno potuto perseguire questo ragazzo rovinandogli la vita?

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