È un piccolo libro, ma dice grandi cose e, soprattutto, fa bene. “PedalAnde. Alla ricerca del vero sapore delle fragole” è la storia di un viaggio in bicicletta. Una piccolissima bicicletta, pieghevole e di colore rosso (una Brompton). La stessa bicicletta che Beatrice Filippini, 28 anni, infermiera con posto fisso a Londra, aveva usato per anni ai tempi dell'università, a Milano: una pieghevole rossa a tre marce, sei velocità e ruota da 16 pollici, con la quale è arrivata fin a 5.000 metri di altezza.
Beatrice aveva un sogno: attraversare il Sudamerica in bicicletta. E per farlo ha pedalato da sola per dieci mesi, attraversando dalla punta settentrionale della Colombia fino a Puerto Williams, in Cile, là dove la strada si interrompe e non si è molto distante da Capo Horn.
Il suo è stato un viaggio verso se stessa e la vite degli altri. Un viaggio interiore, lento e balsamico, senza protezioni dalla pioggia e da ogni altro tipo di intemperie. Ha condiviso il cibo e la strada, il tempo e il riposo, ma anche il racconto che poi si è fatto libro.
Un viaggio solitario fatto di incontri e persone, di ogni genere e tipo. Un viaggio nel quale ha saputo trasformare ogni difficoltà in una lezione. Come quando è caduta da un ponte e ha perso buona parte del cibo che aveva con sé. Ferita sul corpo e nello spirito, non si è però persa d’animo e ha deciso di non appesantirsi troppo con gli alimenti: meglio condividere il cibo avanzato con gli altri. Ed è agli altri che Beatrice si rivolge. Nessuno sponsor, nessuno scopo se non quello di appagare se stessa e fare in modo che quello che ha fatto possa adesso servire a qualcuno. Tutti i proventi delle vendite dei libri - al netto delle spese sostenute - saranno devoluti all'associazione “La Gomena ODV” (www.lagomenaonlus.it) per la realizzazione di una casa di accoglienza a Kiev (Ucraina) aperta a tutti: bambini, handicappati, profughi, poveri e emarginati della città.
Scrive Beatrice: «Sono partita spinta, quasi travolta alla ricerca di risposte, ma non sapevo quali…». Poi dalla fine del mondo, davanti a quel mondo infinito e finito, non prima di aver riposto la tenda, il pensiero del ritorno. «Mi aspetta la famiglia, mia mamma con i suoi fiori e il sorriso di papà… L’ansia di andare si è trasformata adesso in bisogno urgente di tornare».
Beatrice aveva lasciato Londra e un contratto indeterminato da infermiera per realizzare il suo sogno. Ora, appagata, è tornata a fare l’infermiera all'ospedale universitario di Zurigo.
Chi vuole acquistare il libro di Beatrice Filippini può richiederlo all'indirizzo info@lagomenaonlus.it - www.lagomenaonlus.it
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