Due anni da dimenticare, per sé e per il suo Milan, passione calcistica da sempre nonostante Sacha Modolo viva a San Vendemiano, la terra di un idolo assoluto del nostro calcio: Alessandro Del Piero. «Ma lui è una leggenda e di un altro pianeta», ci dice.
Due anni da dimenticare e cancellare al più presto, ma soprattutto due anni a cercare di capire cosa ingolfava un motore che in ogni caso ha fatto raccogliere a questo ragazzo trevigiano di 32 anni 49 vittorie in carriera, con due tappe al Giro, una allo Svizzera e una al Polonia a risplendere su tutto.
«Ora sto bene. Ho risolto i miei problemi – racconta a tuttobiciweb il corridore che quest’anno ha difeso i colori della EF -. In pratica avevo il fisico intossicato e ben cinque virus mi impedivano di assimilare quello che assumevo. Come se non bastasse mi hanno trovato anche una intolleranza al glutine: insomma, avevo il fisico intossicato e il fegato che chiedeva pietà. Ci è voluto un po’, ma ora sono pronto a risalire in bicicletta e a far vedere di che pasta sono fatto. Ho un paio di buone offerte da valutare e presto vi farò sapere quale sarà il mio futuro».
Modolo parla di questo periodo nero con leggerezza, anche se sono stati anni pesantissimi. «Credetemi, faticavo a camminare anche con mia moglie (vive con Valentina, ndr). Mi dolevano tutte le articolazioni, e se tenevo in mano il cellulare mi facevano male anche le dita: ero molto preoccupato. Anche il mio allenatore (Michele Bartoli, ndr) non si capacitava di quanto mi stava succedendo, poi finalmente dopo una serie infinita di esami e di valutazioni siamo riusciti a risalire alla causa di tutto. Ora sto bene e sono pronto a rigettarmi nella mischia. Sento di avere ancora qualcosa da dire e da dare a questo sport. Aspetto solo di mettere nero su bianco e poi mi rilancio anima e corpo sulla mia bicicletta. Inizia per me una nuova vita. Una nuova volata».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.