Un Paese che fa il tifo per il suo campione. E non parliamo del villaggio di Saint-Léonard-de-Noblat, nella Haute-Vienne, ma della Francia intera che sta vivendo ore d’ansia per le condizioni di salute di Raymond Poulidor.
A 83 anni, l’ex campione è ricoverato dal 27 settembre scorso e le sue condizioni non sono affatto buone. A fine luglio, proprio al termine del Tour de France, sono apparsi i primi problemi: sui Campi Elisi faceva fatica a muoversi, era stanco, evidentemente stanco al termine della Grande Boucle che segue da anni come testimonial della banca LCL.
I medici gli hanno diagnosticato un edema polmonare e hanno scoperto che “PouPou” non si era mai sottoposto ad un esame cardiaco: beh, il suo cuore ha rivelato di essere piuttosto malridotto…
Nonostante questo, Poulidor non si è fermato: ad agosto ha seguito come sempre il “suo” Tour du Limousin in quattro tappe e ha continuato ad accettare inviti per incontrare i tifosi e parlare dei suoi libri.
Ma a metà settembre, atteso ad Orleans proprio per uno di questi incontri, quando è arrivato in città al volante della sua automobile si è perso, ha vagato per ore ed è stato rintracciato solo grazie alla geolocalizzazione.
Quindi il ricovero e la grande preoccupazione, raccontata dalla moglie Giselle a Le Parisien: «Il suo cuore è malandato, i medici stanno effettuando ulteriori esami ma ci hanno avvisato di preparaci a ricevere notizie non buone. E negli ultimi giorni Raymond fatica a parlare, risponde solo sì o no quando gli chiedo se ha mangiato o dormito…».
Come è accaduto per tutta la carriera e per una vita intera, la Francia fa il tifo per il suo “PouPou”.
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